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Benevento, detenuto si impicca in cella: sarebbe uscito l’anno prossimo dal carcere

Un detenuto di 34 anni si è suicidato la notte scorsa nel carcere di Benevento, impiccandosi. O. Araschid, di origini marocchine, era recluso nell’area dei “sex offenders” e avrebbe nuovamente guadagnato la libertà nel 2021. Samuele Ciambriello, garante campano dei detenuti, ha parlato di “una strage silente”.
A cura di Filippo M. Capra
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Tragedia nel carcere di Benevento dove un detenuto di 34 anni si è tolto la vita nella notte tra ieri, sabato 29, e oggi, domenica 30 agosto. A denunciare l'accaduto è Samuele Ciambriello, garante campano per i carcerati, che descrive così l'amaro episodio: "Ancora una volta disagi psicologici personali, sommati alle condizioni di vita nelle carceri, all'isolamento affettivo, al clima ambientale psicologicamente usurante delle carceri, alla mancanza di progettualità specifiche portano a morire di carcere e in carcere".

Il detenuto che si è suicidato sarebbe uscito dal carcere l'anno prossimo

Il detenuto in questione è O. Araschid, cittadino marocchino, arrivato nel centro di detenzione beneventano il primo agosto da Carinola. Prima delle due case circondariali, era stato nel carcere di Poggioreale e quello si Santa Maria Capua Vetere. Era nel reparto "sex offenders" insieme ad altre diciotto persone. Dopo il suicidio dell'uomo, arrivato tramite impiccagioni, il magistrato ha liberato la salma, mentre la direzione del carcere ha avvisato l'Ambasciata del Marocco di Roma poiché nessuno, nel suo periodo di detenzione, era andato a visitarlo. A quanto pare, O. Araschid, non aveva parenti né conoscenti reperibili. Il 34enne avrebbe concluso la sua reclusione nel 2021. L'ultimo suicidio da parte di un detenuto registrato nel carcere di Benevento risaliva al maggio del 2019.

Il garante dei detenuti: Assistiamo a una strage silente

Ciambriello ha continuato la sua denuncia spiegando che "in Campania siamo all'ottavo suicidio dall'inizio dell'anno, quaranta in tutta Italia". Il garante dei detenuti campano ha dichiarato che si tratta di una "strage silente, nell'indifferenza generale, anche degli addetti ai lavori, della politica, del ministero della Giustizia, delle Istituzioni ai vari livelli". Ciambriello è tornato quindi sul tema della prevenzione dei suicidi che "non può essere ristretto alla riflessione e alla responsabilità solo di chi si trova a gestire il carcere". Per questo motivo le sue richieste sono semplici ma diverse: "Invoco più personale di figure sociali, di progetti, di attività anche in questo periodo", ha detto, aggiungendo che "nel mese di settembre a cura del mio ufficio di garante inizieranno una serie di progetti, di iniziative nelle carceri campane. Proprio a Benevento, è stato previsto un progetto per i detenuti e le detenute in carcere per reati sessuali".

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