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Spari ad Avellino dopo vittoria dell’Italia, arrestato 55enne. Il raid col figlio 17enne

I carabinieri hanno arrestato un 55enne di Avellino, accusato della sparatoria sul corso Italia del 7 giugno scorso, quando tre persone rimasero ferite durante i festeggiamenti per la vittoria dell’Italia nella semifinale degli Europei contro la Spagna. Al raid avrebbe partecipato anche il figlio 17enne. Sarebbe stata la vendetta per un litigio in cui il ragazzo avrebbe avuto la peggio.
A cura di Nico Falco
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immagine di repertorio
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I carabinieri hanno identificato il presunto responsabile della sparatoria avvenuta ad Avellino dopo la semifinale di Euro2020 che causò tre feriti: si tratta di un 55enne del posto, secondo la ricostruzione al raid avrebbe partecipato anche il figlio 17enne. L'uomo, Ciro Casanova, dipendente della società "Irpiniambiente", è stato arrestato nella tarda serata di ieri dai carabinieri in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Procura locale e rinchiuso in carcere; è accusato di tentato omicidio plurimo, detenzione e porto illegale di arma da sparo con munizionamento, reati commessi in concorso col figlio. La posizione del ragazzo è al vaglio della Procura dei Minori.

I fatti risalgono alla notte tra il 6 e il 7 luglio scorso. L'Italia aveva da pochi minuti battuto ai rigori la Spagna, assicurandosi alla partecipazione alla finale (che avrebbe poi vinto, battendo l'Inghilterra ai rigori e aggiudicandosi gli Europei). Molta gente si era riversata in strada, il corso Italia era gremito di persone che stavano festeggiando davanti a un bar, nei pressi della scuola Solimena. All'improvviso, i colpi di pistola. A terra erano rimaste tre persone; due di loro, padre e figlio, erano state accompagnate al Moscati dal 118 in ambulanza, poco dopo nella stessa struttura era arrivato anche un terzo uomo. I tre erano stati ricoverati ma non in pericolo di vita.

La prima a intervenire era stata una pattuglia della Guardia di Finanza, che era nei paraggi per controllare i festeggiamenti; subito dopo erano arrivati i carabinieri, che avevano preso le redini delle indagini. Erano stati repertati anche sei fori di pistola in un'automobile parcheggiata vicino alle vittime. La pistola, calibro 7.65, era stata recuperata nei giorni successivi. I responsabili sono stati identificati anche grazie alle registrazioni di alcune telecamere di videosorveglianza; il motivo della sparatoria non è stato ancora ricostruito ma tra le ipotesi c'è quella secondo cui la sparatoria sarebbe la vendetta per un precedente litigio in cui il 17enne avrebbe avuto la peggio.

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