Arzano, “tensione al bar tra il boss e i giornalisti anticamorra sotto scorta”

Tensione nel bar ad Arzano, comune dell'area nord di Napoli, tra il boss e i giornalisti anticamorra sotto scorta. A denunciare l'accaduto il Comitato di liberazione dalla camorra di Napoli Nord, che fa riferimento al senatore e giornalista Sandro Ruotolo. "Due giornalisti, uno dei quali sotto protezione, entrano in un bar di Arzano a prendere un caffè – il racconto – Entrambi fanno parte del comitato di liberazione dalla camorra dell’area Nord di Napoli. Poco dopo entrano nel bar gli esponenti di spicco del clan Monfregolo, con aria di sfida. Il boss, il fratello e il guardaspalle. Vi immaginate la scena? La scorta è in allarme. La tensione è altissima. I due giornalisti escono dal bar. E, giustamente, un attimo dopo vanno a denunciare l’accaduto ai carabinieri". "Cosa bisogna aspettare ancora?", si chiede il comitato.
Il comitato: "Basta criminalità nell'area nord"
"Gli investigatori – prosegue il comitato – sostengono che omicidi, stese e attentati nell’area Nord di Napoli dipendono dalla guerra tra i clan Monfregolo e Cristiano. I Monfregolo sono quelli della 167 di Arzano che occupano abusivamente le case. Verrà il giorno in cui i camorristi saranno cacciati dalle case? Attendiamo con fiducia che si concludano in tempi rapidi le indagini della magistratura sui clan dell’area Nord di Napoli.
Don Patriciello: "Non si può vivere così"
L'escalation di violenza nell'hinterland di Napoli ormai non ha più freni. Nella notte di ieri, diverse "stese", con raffiche di proiettili sparati contro le vetrine e le saracinesche delle pizzerie di Frattamaggiore, hanno scatenato il panico nella popolazione, come denunciato dal senatore Sandro Ruotolo e dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che hanno espresso la solidarietà ai titolari. Un grido d'aiuto che arriva anche da don Maurizio Patriciello, il prete anti-camorra di Caivano, al quale anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso la vicinanza a nome di tutto il Popolo Italiano, dopo le minacce subite recentemente con una bomba carta fatta esplodere all'esterno della parrocchia. "Lo scempio della camorra in casa nostra continua – scrive don Patriciello – Noioso. Pericoloso. Imperterrito. Tra manifesti funebri a persone vive e vegete, bombe- carta fatte esplodere di notte, vetrine di pizzerie spaccate dai proiettili e spaventose” stese”. Amici lontani e vicini, ditemi voi se si può continuare a vivere così. Il Signore abbia pietà di noi".