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Anniversario strage del Rapido 904: il 23 dicembre 1984 morirono 16 persone

Il 23 dicembre 1984 un ordigno distrugge il treno rapido 904, partito da Napoli e diretto a Milano. La strage uccide sul colpo 15 persone, una sedicesima morirà nei giorni successivi. Quasi 300 i feriti. La strage ricordata a Napoli dal sindaco De Magistris con una targa nei giardini di piazza Garibaldi.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Trentacinque anni fa, Napoli piangeva le vittime della strage del treno rapido 904, che dal capoluogo partenopeo era diretto a Milano. Una strage nella quale persero la vita 16 persone (in gran parte napoletani) e vide 267 feriti, a due giorni dal Natale del 1984. Una strage ancora oggi oggetto di polemiche e scontri politici, ma che soprattutto è rimasta indelebile nel ricordo di chi è sopravvissuto ed ha perso i propri casi che, in prossimità del Natale, si stavano spostando verso il nord per raggiungere le proprie famiglie. L'eco di quella strage, e il modo in cui venne organizzata, gettò nello sgomento il paese, già provato da altre stragi come quella alla stazione di Bologna del 1980 e quella del treno Italicus nel 1974: l'ordigno, nascosto in una griglia portabagagli durante la fermata di Firenze Santa Maria Novella, venne fatto detonare in una galleria, per ottenere il massimo della distruzione e il più elevato numero di vittime.

Una targa a Piazza Garibaldi nel 35esimo anniversario

Il Comune di Napoli ha deciso di intitolare i giardini delle rinnovata stazione di Napoli Centrale a piazza Garibaldi alle vittime della strage del treno rapido 904. La cerimonia si è svolta oggi, 23 dicembre 2019, nel 35esimo anniversario del tragico evento. "Da oggi chi passerà qui, potrà interrogarsi su quanto accaduto 35 anni fa", ha spiegato il sindaco Luigi De Magistris, intervenuto alla cerimonia, "Per quella tragedia lo Stato ha ottenuto degli importanti risultati ma ritegno che non sia ancora stata fatta piena luce perché sebbene sia stata accertata la matrice mafiosa e terroristica ritengo che ci sia stato dietro anche altro e la targa di oggi è un monito a tutti i cittadini a ricercare sempre la verità perché una democrazia che non ha coraggio non è una vera democrazia".

Amendola: "Una bomba di matrice mafiosa e fascista"

Il Ministro per gli Affari Europei, Enzo Amendola (Partito Democratico), ha voluto ricordare così la strage del Treno Rapido 904: "35 anni fa una bomba di matrice mafiosa e fascista causò 15 morti e centinaia di feriti mentre tornavano dai loro cari sul rapido 904 Napoli-Milano. Custodiamo la memoria come ha fatto il Comune di Napoli intitolando l'area verde di Piazza Garibaldi alla memoria delle vittime".

Quasi tutte napoletane le vittime della strage

Le vittime furono, in gran parte, napoletani. Somma Vesuviana pagò il prezzo più alto: morirono Nicola De Simone (40 anni), la moglie Angela Calvanese (33), i figli Anna e Giovanni (9 e 4 anni). Ma la strage si portò via anche Giovanbattista Altobelli, operaio di Acerra (51), il carpentiere napoletano Abramo Vastarella (29), la pensionata Lucia Cerrato (66), l'operaio avellinese Carmine Moccia (30) e l'ischitana Federica Taglialatela, studentessa (12). Poco dopo, anche il padre Gioacchino, geometra (50), morirà per le ferite riportate nell'esplosione, aggiungendosi ad Anna Maria Brandi (26), Susanna Cavalli (22), Pier Francesco Leoni (23), Luisella Matarazzo (25), Valeria Moratello (22) e Maria Luigia Morini (45), portando il bilancio finale a 16 morti, oltre a 267 feriti.

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