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Anastasiia Bondarenko morta nell’incendio di casa sua a Napoli, ergastolo al compagno: lei voleva lasciarlo

Condannato all’ergastolo Dmytro Trembach per la morte della 23enne ucraina, deceduta nel rogo del suo appartamento nel borgo Sant’Antonio Abate.
A cura di Nico Falco
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É stato condannato all'ergastolo Dmytro Trembach, il 27enne ucraino ritenuto colpevole di avere ucciso la compagna, la 23enne Anastasiia Bondarenko, dando fuoco all'abitazione dove viveva la ragazza, nel Borgo Sant'Antonio Abate, a Napoli. Lo ha deciso la terza sezione della Corte di Assise di Napoli, che ha disposto anche una provvisionale da 100mila euro in favore della figlia di 5 anni della giovane, scampata all'incendio grazie ad una coinquilina.

Anastasiia fuggita dalla guerra in Ucraina

Anastasiia Bondarenko era partita per l'Italia nel settembre 2021, da sola. Era tornata in Ucraina tre mesi dopo perché non aveva trovato lavoro ma lì era rimasta per poco: il 1 marzo era tornata a Napoli, quella volta insieme alla figlia e nello stesso appartamento, per scappare dalla guerra che era scoppiata con l'invasione da parte della Russia.

I fatti risalgono al 10 marzo 2022. Le indagini, affidate ai carabinieri, sono state coordinate dai pm Luigi Santulli e Daniela Varone, della sezione fasce deboli guidata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone. In quel periodo, hanno ricostruito poi gli inquirenti, la ragazza aveva deciso di troncare la relazione con Trembach, suo connazionale, e per questo motivo c'erano stati diversi litigi. Fino all'incendio. La 23enne era rimasta intrappolata in casa, chiusa in bagno, mentre una coinquilina aveva afferrato la bambina e l'aveva portata fuori.

"Ho bruciato io Anastasiia, compra i fiori".

La piccola, ascoltata, aveva raccontato di avere chiesto aiuto allo stesso Trembach, aggiungendo però che il ragazzo era rimasto impassibile mentre il fuoco devastava l'appartamento. Il giovane era stato sottoposto a fermo il 17 marzo. Ad incastrare il ragazzo, oltre alle risultanze investigative che lo collocavano in quella casa al momento del rogo, anche le dichiarazioni della madre della 23enne, che l'11 marzo si era presentata dai carabinieri e aveva raccontato di una telefonata ricevuta il giorno precedente da Trembach: "Io ho bruciato Anastasiia. Puoi comprare i fiori per il funerale".

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