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Al Bosco di Capodimonte vietate le bici elettriche: “Sfrecciano come motorini”

La Direzione della Reggia di Capodimonte: “Non rispettano i limiti di velocità. Gli utenti si sono lamentati”. Consentite le bici normali.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Vietate le bici elettriche nel Real Bosco di Capodimonte da oggi. L'avviso è stato affisso sui cancelli di ingresso del più grande parco verde della città. Il motivo? "Sfrecciano come motorini – spiegano dalla direzione della Reggia di Capodimonte, che fa riferimento al Ministero dei Beni Culturali e gestisce anche il bosco – Non rispettano il limite dell'andata da passeggio, previsto dal regolamento interno, e molti visitatori si sono lamentati". Al bosco di potrà comunque continuare ad entrare con la bici normale, quella non elettrica. Quindi, la possibilità di passeggiare sarà sempre garantita, nella massima tranquillità e nella tutela di tutti i visitatori, in particolar modo quelli più fragili, come bimbi ed anziani. Il bosco, infatti, è un luogo principalmente deputato alla passeggiata, non certo destinato alle corse o alle gare di bici elettriche.

Il piano: vietare anche i monopattini elettrici

E i monopattini elettrici? Al momento sono ancora consentiti all'interno del Bosco. Ma tra le ipotesi per il futuro c'è quella di vietare l'accesso a tutti i mezzi elettrici, compresi quindi anche i monopattini elettrici. Un modo per eliminare i raid e le scorribande dei vandali, che purtroppo si verificano ogni tanto anche all'interno del bosco, recando disturbo a chi vuole passeggiare tranquillamente.

Il Bosco di Capodimonte ha avviato da tempo una profonda attività di miglioramento dei servizi offerti ai suoi visitatori. Sono in corso le attività di ripiantumazione delle aiuole. Mentre lo scorso maggio è stata inaugurata la "Stufa dei Fiori, Tisaneria-Bistrot", nell’antica Serra adiacente alla Palazzina dei Principi, davanti alla Reggia-Museo di Capodimonte, aperta al pubblico tutti i giorni dalle 8.00 alle 19.30, con attività di degustazioni ma anche di incontri letterari, artistici e sociali, dove si può sorseggiare un tè in completo relax, immersi negli aromi dei fiori esotici. In previsione è prevista anche l'apertura di un ristorante tipico napoletano, che sorgerà nell'antica torre dove si trova il forno che sfornò la prima pizza margherita della storia.

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