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Francesco Borrelli, per ora niente scorta. Ma dovrà comunicare tutti i suoi spostamenti alla polizia

Per Borrelli un dispositivo più stringente di tutela: dovrà comunicare alle forze dell’ordine tutti i suoi spostamenti pubblici e privati. Telefonate di solidarietà dal prefetto e dal vescovo di Napoli.
A cura di Redazione Napoli
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Francesco Emilio Borrelli
Francesco Emilio Borrelli

Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale e neo-deputato (a breve dovrà scegliere fra le due cariche) dopo aver denunciato una nuova violenta aggressione sotto casa – è stato sbattuto in aria da uno scooter il cui conducente si è poi dileguato – è da oggi sottoposto ad un dispositivo più stringente di sicurezza.

Non si tratta di una scorta: il giornalista e politico dei Verdi, 49 anni, attivista e politico da quando era all'università, dovrà comunicare alla Digos di Napoli, ufficio della Polizia di Stato, questura partenopea, i suoi spostamenti pubblici e privati. Fino a prima dell'ultima vicenda, avvenuta nella serata di venerdì 11 novembre, subito denunciata e raccontata pubblicamente l'indomani, Borrelli comunicava le sue uscite politiche alle forze dell'ordine. Ora dovrà farlo anche se vorrà andare a prendere una birra o al cinema o a casa di amici. Non è una scorta – poiché si potrà ancora muovere con mezzi propri e non avrà agenti dedicati – ma poco ci manca.

Il caso di Borrelli, apprende Fanpage.it, dovrebbe finire anche nei fascicoli in valutazione alla Prefettura di Napoli: è l'Ufficio territoriale di governo che infatti valuta la possibilità di chiedere all'Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale eventuali dispositivi di tutela. Borrelli è considerato esposto a particolari situazioni di rischio in relazione alla vicenda della palazzina di via Egiziaca a Pizzofalcone , ovvero una massiccia occupazione abusiva delle case nella zona del Pallonetto di Santa Lucia denunciata a più riprese dal parlamentare e per la quale pochi giorni fa sono stati eseguiti a carico di 16 indagati dei decreti di sequestro preventivi finalizzati allo sgombero.

Proprio ieri l'esponente politico ha reso nota una ennesima circostanza di preoccupazione rappresentatagli dai residenti della zona: «Dopo gli sgomberi, gli abusivi legati ai clan starebbero organizzando una sorta di ‘protesta’ per bloccare il palazzo e interdire l’accesso a tutti», ha spiegato Borrelli che nei prossimi giorni incontrerà  il Prefetto di Napoli, Claudio Palomba. Solidarietà anche da don Mimmo Battaglia, vescovo di Napoli.

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