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Covid 19

Accelera l’inchiesta sugli appalti Covid: verifiche sulle posizioni di Cascone e Verdoliva

Sotto la lente dei magistrati i rapporti con le aziende vincitrici degli appalti negli ospedali campani e i ruoli all’interno dell’Unità di Crisi della Regione Campania. Da chiarire anche la vicenda dei Covid Center di Caserta e Salerno mai aperti e l’acquisto di 72 ventilatori polmonari mai entrati in funzione. Saranno ascoltati dai pm anche Marcello Taglialatela e Valeria Ciarambino.
A cura di Antonio Musella
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L'inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli sulla gestione degli appalti durante la fase acuta dell'emergenza Coronavirus in Campania accelera, la pm Mariella Di Mauro sta ascoltando in questi giorni alcune persone informate dei fatti, tra cui Marcello Taglialatela, presidente dell'associazione "Campo Sud", e Valeria Ciarambino, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle. Il lavoro della Procura scatta all'indomani della pubblicazione della terza puntata dell'inchiesta di Fanpage.it sugli appalti Covid in Campania, con particolare riferimento agli ospedali prefabbricati voluti da Vincenzo De Luca a Napoli, Caserta e Salerno. Al momento gli indagati sono 5Ciro Verdoliva, direttore generale dell'Asl Napoli 1, Luca Cascone, consigliere regionale di maggioranza, Roberta Santaniello, dirigente dell'ufficio di gabinetto di De Luca, Corrado Cuccurullo, presidente di Soresa, e Antonio Limone, direttore dell'Istituto Zooprofilattico di Portici.

Sotto la lente i rapporti tra Verdoliva e le aziende

Gli inquirenti stanno analizzando diversi aspetti relativi all'assegnazione degli appalti, sia attraverso le gare che ad affido diretto, nel periodo tra marzo ed aprile 2020, ovvero nella fase più acuta dell'emergenza Covid 19. Fanpage.it, nella prima puntata dell'inchiesta sugli appalti Covid, dimostrò come i lavori dell'ospedale prefabbricato di Napoli, nel parcheggio dell'Ospedale del Mare, iniziarono giorni prima che l'Asl contattasse ufficialmente la multinazionale Siram per assegnarle i lavori con affido diretto. Il top manager della multinazionale francese, Crescenzo Di Stasio, attualmente sospeso dalla Siram, fu coinvolto a maggio nell'inchiesta siciliana sulla tangenti ai manager delle Asl locali. I magistrati stanno provando a comprendere meglio i rapporti tra una serie di aziende tra cui Siram e lo stesso Verdoliva. In particolar modo c'è da chiarire anche i ruoli della Sea Costruzioni, che gestisce molti subappalti della Siram, della Sud Asfalti, che per prima diede avvio ai lavori del Covid Center dell'Ospedale del Mare, ma anche della Tecnomedical, che insieme a Siram si è aggiudicata l'appalto per la costruzione del reparto Covid dell'ospedale di Boscotrecase (Na). Molte di queste aziende hanno sede nel quartiere napoletano di Chiaiano, dove risiede l'ex manager Siram Crescenzio Di Stasio, ed oltre ad aver vinto diversi appalti durante l'emergenza Covid, il cerchio di aziende lavora da tempo, come subappaltatrici di Siram, presso l'Ospedale Cardarelli nella gestione di varie forme di manutenzione.

Proprio al Cardarelli Ciro Verdoliva ha ricoperto diversi ruoli manageriali fino a quello di direttore generale. All'inizio dell'emergenza Coronavirus, la Siram ha avuto un ruolo di primissimo piano nei lavori di adeguamento e costruzione dei reparti Covid in quasi tutti gli ospedali partenopei. Da chiarire anche il ruolo di Verdoliva rispetto alla richiesta di varianti di progetto richieste dall'Unità di Crisi della Regione Campania alla società MED che si è aggiudicata il maxi appalto da 18 milioni di euro per la costruzione degli ospedali prefabbricati. Il RUP dell'appalto non ha infatti riconosciuto le varianti che hanno trasformato di fatto i prefabbricati per le terapie intensive in ospedali modulari per pazienti positivi al Covid 19 multiproblematici. Circostanza questa che ha costretto la MED a non procedere al collaudo delle strutture di Caserta e Salerno che non sono state mai aperte ai pazienti, come dimostrano i documenti resi noti da Fanpage.it.

La posizione di Luca Cascone in merito alle forniture sanitarie

L'ulteriore attenzione degli inquirenti si sta concentrando sul ruolo svolto da Luca Cascone, consigliere regionale legatissimo a Vincenzo De Luca e recentemente rieletto nel collegio di Salerno con oltre 10 mila voti. Fanpage.it mostrò le mail con cui Cascone si presentava ad una serie di aziende interessate a vendere forniture sanitarie alla Regione Campania come membro dell'unità di crisi, ruolo che non ha mai ricoperto. Intervistato da Fanpage.it, Cascone spiegò di aver fatto "opera di volontariato" dando una mano all'unità di crisi in fase di emergenza. I documenti che riguardano l'attività di Cascone sono presenti anche in uno degli otto esposti presentati alla Procura della Repubblica da Marcello Taglialatela, presidente di "Campo Sud", che sarà presto ascoltato dai pm. La Procura ha acquisito anche tutti i video pubblicati da Fanpage.it e l'intero girato. Sempre Cascone viene individuato in un documento ufficiale dei legali della MED come uno dei membri dell'unità di crisi che avrebbe preso parte alle scelte sulle varianti di progetto per gli ospedali prefabbricati. Non avendo alcun ruolo ufficiale nella catena di comando, Cascone non avrebbe avuto titolo a partecipare sia alle semplici riunioni dell'unità di crisi sia alle scelte specifiche in materia di appalti, forniture e varianti di progetto.

Sullo sfondo anche la vicenda dei 72 ventilatori polmonari, acquistati nell'ambito del maxi appalto per la costruzione degli ospedali prefabbricati che tutt'oggi non risulterebbero operativi. Come dimostrano i documenti dell'azienda addetta al collaudo, i ventilatori, acquistati ad aprile, sarebbero stati tolti dagli imballaggi sono alla fine di agosto e non avrebbero superato il collaudo perché l'interfaccia dell'apparecchio è solo in lingua tedesca e una volta messi in funzione facevano riscontrare un allarme generico di disfunzione.

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