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Dopo l’inchiesta di Fanpage.it sugli appalti Covid, indagati Ciro Verdoliva e Luca Cascone

Turbativa della libertà degli incanti: è questo il reato che viene contestato a Ciro Verdoliva, a capo dell’Asl Napoli 1 Centro, nell’ambito dell’inchiesta della procura di Napoli sulla realizzazione dei tre ospedali Covid in Campania. Nei giorni scorsi gli inquirenti gli hanno perquisito casa e ufficio e sequestrato il cellulare. Un altro nome iscritto nel registro degli indagati è quello di Luca Cascone che avrebbe avuto un ruolo fondamentale nel maxi appalto da 18 milioni di euro per la costruzione degli ospedali modulari e la forniture di dispositivi di sicurezza e macchinari sanitari. Intanto il presidente di SoReSa è stato convocato in caserma dai carabinieri per essere interrogato.
A cura di Chiara Ammendola
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Continuano le indagini dei carabinieri coordinati dalla Procura di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sulla realizzazione degli ospedali Covid in Campania portata alla luce da Fanpage.it: stando a quanto si apprende gli inquirenti hanno infatti perquisito sia la casa che l'ufficio di Ciro Verdoliva, capo dell'Asl Napoli 1 Centro, l'uomo più potente al fianco di Vincenzo De Luca sul fronte sanità in Campania, che risulta indagato per il reato di turbativa della libertà degli incanti e frode in pubbliche forniture. I militari in uno degli ultimi blitz effettuati nei giorni scorsi hanno anche sequestrato il cellulare di Verdoliva, che sarebbe stato raggiunto dai carabinieri in una località lontano da Napoli.

Nel fascicolo d'inchiesta che fa capo al pm Mariella Di Mauro che dirige le indagini insieme con il procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio è stato iscritto anche un altro nome tra gli indagati: quello del consigliere regionale salernitano Luca Cascone che, come ha mostrato Fanpage.it, durante i mesi della pandemia è entrato in contatto con decine e decine di aziende che hanno riferito come il consigliere regionale si sia presentato come membro dell'unità di crisi, ruolo di cui non è investito, o come uomo di SoReSa, occupandosi di prezzi e forniture mediche. Stando a quanto appreso nelle ultime ore, il presidente di SoReSa è stato convocato in caserma dai carabinieri per essere interrogato.

"La migliore occasione non solo per spiegare nell'unica sede competente i miei comportamenti in quei giorni così complicati per la Campania e l'Italia, ma anche per dimostrare il supporto fattivo offerto lontano dai riflettori", scriveva ieri sui social il consigliere dopo l'esposto, il quinto, presentato in procura dall'ex assessore regionale Marcello Taglialatela, presidente di "Campo Sud", che ha così chiesto di indagare proprio sul ruolo che Cascone avrebbe ricoperto durante l'emergenza Covid negli scorsi mesi. Nella sua inchiesta, Fanpage.it ha mostrato le mail tra Luca Cascone e le numerose aziende private interessate a vendere alla Regione Campania ventilatori polmonari e mascherine, evidenziando di fatto un ruolo di Cascone nell'interlocuzione con le ditte private. Procedura questa non prevista dal codice degli appalti e dalle leggi in materia.

Mentre è di ieri la notizia di un'altra perquisizione avvenuta questa volta negli uffici di Soresa, la società della Regione Campania impegnata negli acquisti per il settore sanità: i militari su delega della Procura di Napoli nell'ambito della stessa indagine, avrebbero acquisito atti e mail necessari, anche in questo caso, a far luce sui ruoli e l'iter nell'affidamento dei lavori di realizzazione degli ospedali di emergenza in Campania, costruiti per far fronte ad un eventuale futuro aumento di ricoveri per Coronavirus. Il sospetto sarebbe, quindi, che nella gestione degli appalti qualcosa potrebbe essere passato attraverso canali non ufficiali, e che tracce di questa "via alternativa" possano essere ancora nascoste nelle mail.

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