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La Festa di San Gennaro a Napoli

Il miracolo di San Gennaro inatteso: il sangue si scioglie fra le mani dell’Arcivescovo di Costantinopoli

Il Patriarca Bartolomeo I in visita alla Cappella del Tesoro di San Gennaro al Duomo di Napoli. Il sangue custodito nella sacra ampolla si è sciolto.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Al Duomo di Napoli il sangue di San Gennaro si scioglie tra le mani del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, in visita in città per tre giorni. L'evento prodigioso è avvenuto questa mattina, nel corso di una visita dell'arcivescovo di Costantinopoli nel Duomo di Napoli. L'alto prelato della Chiesa Greco Ortodossa, accompagnato dall'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, ha fatto visita alla Cappella del Tesoro di San Gennaro, dove sono custodite le sacre reliquie, tra le quali l'ampolla con il sangue del Santo Martire, patrono di Napoli. Qui, il sangue di San Gennaro si è sciolto, come avviene nel corso del prodigio che si tiene tradizionalmente nella giornata del 19 settembre di ogni anno, il 16 dicembre e il primo sabato di maggio.

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Quando il Patriarca Batolomeo I ha preso la reliquia tra le proprie mani, il sangue era liquido, come apprende Fanpage.it da fonti accreditate della Curia di Napoli. L'episodio dello scioglimento del sangue in una data diversa dalle tre canoniche che si ripetono ogni anno è un fenomeno insolito, ma che ha comunque dei precedenti. Già negli scorsi anni avvenne in occasione della visita al Duomo di Napoli da parte del Patriarca e dei vescovi della chiesa autocefala di Cipro.

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I precedenti del prodigio dello scioglimento del sangue

Accade spesso che il sangue, custodito nella Real Cappella del tesoro di San Gennaro della Cattedrale di Napoli, curata dall'abate prelato Monsignor Vincenzo De Gregorio, sia liquido anche fuori dalle date canoniche che restano tali per antiche consuetudini. L'evento conferma la storia dell'intreccio di San Gennaro con il popolo di Napoli. Il sangue sciolto conferma la presenza del Santo alla storia di Napoli. Presenza anche ad eventi, semplici e umili o "importanti", come la visita di personalità.

L'arcivescovo di Costantinopoli, Nuova Roma e Patriarca Ecumenico, Bartolomeo I, è a Napoli per tre giorni. Oggi sarà insignito del dottorato Honoris Causa in Teologia presso l'aula Magna della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, in Viale Colli Aminei. Ieri, Bartolomeo I ha presieduto con l'arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, presso la Basilica della Madre del Buon Consiglio di Capodimonte, la liturgia ecumenica della Parola di Dio.

Oggi alle 17.30, presso l'aula Magna della Pontificia Facoltà Teologica dell' Italia Meridionale, nell'ambito dell'inaugurazione dell'Anno accademico, il conferimento del Dottorato honoris causa per "sottolineare l'impegno del Patriarca Ecumenico a favore del dialogo interreligioso e il suo costante lavoro in difesa dell'ambiente, della giustizia sociale e della pace".

Il programma prevede la relazione del professor Francesco Asti, preside della Pontificia Facoltà Teologica dell' Italia Meridionale, la Laudatio di monsignor Gaetano Castello, la Lectio magistralis di Bartolomeo e il conferimento del dottorato honoris causa da parte di mons. Battaglia, cui sarà affidata anche l'apertura dell'Anno accademico. Venerdì 24 novembre, alle 9, Bartolomeo I presenzierà al "Convegno Chiesa Sinodale e liturgia" presso l'aula Magna della Pontificia Facoltà Teologica dell' Italia Meridionale. "La visita di Bartolomeo I ci spinge ancora di più a riflettere sul valore della comunione come forza trasformante della società umana. È un onore per la nostra Facoltà e per la città di Napoli", ha dichiarato il preside Asti.

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