“A Napoli flop dei Bonus Taxi, a rischio 2 milioni” il caso a Striscia la notizia

Flop dei Bonus Taxi a Napoli secondo la trasmissione Striscia la notizia che, al contributo dedicato alle fasce fragili della popolazione, come disabili, donne in gravidanza, neo-mamme e anziani ha dedicato un servizio di Luca Abete, in onda stasera su Canale 5. I voucher hanno un valore massimo di 120 euro, ma, secondo quanto documentato da Striscia, "la stragrande maggioranza dei tassisti non li accetterebbe".
Il servizio di Striscia la notizia sui buoni taxi
"È troppo complicato scaricare l'applicazione e creare l'account", si giustificano alcuni tassisti con Abete. "Io ho fatto una corsa dal valore di 18 euro, ma il Comune ancora non mi ha pagato", racconta un altro conducente all'inviato del Tg satirico. E c’è anche chi dichiara di non conoscere questo tipo di servizio. La cifra stanziata dal Ministero delle Infrastrutture per questa iniziativa è di circa 2 milioni di euro, messi a disposizione del Comune di Napoli già due anni fa, anche se il servizio è stato attivato solo in primavera 2022.
L'assessore Trapanese: "L'App funziona"
Striscia la Notizia ha intervistato in merito l'assessore al Welfare Luca Trapanese: "L’applicazione funziona – dice il responsabile delle politiche sociali comunali ad Abete – L’abbiamo ridotta al minimo per renderne facile l’utilizzo. E non c'è neanche un problema sul ritardo dei pagamenti. Si rischia di restituire quasi 2 milioni di euro, perché i fondi devono essere spesi entro il 31 dicembre. Speriamo di avere una proroga per trovare una soluzione a vantaggio di tutti".
Secondo i dati diffusi dal Comune a settembre, "su 1226 domande per il Bonus, sono stati già erogati 1150 bonus e non sono giunte lamentale sul funzionamento dell'app da parte degli utenti. Al contrario, si registra invece una certa resistenza da parte degli operatori nel garantire la fruizione dei buoni, nonostante la gran parte delle loro richieste sia stata accolta". Tra le ipotesi suggerite per non perdere i fondi non spesi, chiedere una proroga o reindirizzarli per altre attività sociali, come il trasporto scolastico dei bambini con disabilità.