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A Napoli falsi green pass, la centrale del “pezzotto” era al Rione Sanità

Una centrale di documenti falsi nel cuore di Napoli, nel Rione Sanità: carte d’identità, anche di quelle elettroniche, e perfino green pass falsi, con marche da bollo e codici replicati alla perfezione. La squadra mobile ha “smontato” un intero laboratorio e arrestato un 52enne partenopeo, che deve rispondere di possesso e fabbricazione di documenti d’identificazione falsi.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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I green pass falsi e gli strumenti utilizzati per fabbricarli.
I green pass falsi e gli strumenti utilizzati per fabbricarli.

Una centrale di documenti falsi, tra cui perfino green pass, scoperta nel cuore del Rione Sanità di Napoli. Gli agenti della Squadra Mobile hanno smantellato una centrale del falso che era organizzata nei minimi dettagli e che provvedeva ad ogni tipo di documento falso di cui ci fosse bisogno: dalle carte d'identità ad appunto i green pass, diventati un documento essenziale per la maggior parte delle attività e che attesta di essere vaccinati contro il SARS-CoV-2, che in Italia ha fatto 130mila morti di cui ottomila soltanto in Campania.

Nel "laboratorio" di vico Tavernola, nel cuore del Rione Sanità, gli agenti della Squadra Mobile hanno trovato di tutto: ufficialmente, era un'abitazione privata, ma in realtà era dotata di una postazione informatica, computer, due stampanti di cui una a nastro per stampare documenti elettronici, 43 marche da bollo con l'effigie del Comune di Napoli, e materiale di vario tipo utilizzato per fabbricare e plastificare documenti, oltre ad un green pass già pronto per l'uso e tre carte d'identità elettroniche false, due delle quali ancora senza intestazione e dunque a loro volta pronte per essere vendute. Un dettaglio non di poco conto, considerando che carte d'identità elettroniche e green pass sarebbero, teoricamente, non replicabili facilmente, vista la loro complessità che comporta anche tempi lunghi di rilascio nei circuiti ufficiali. Al termine dell'operazione, un 52enne napoletano con diversi precedenti di polizia è stato arrestato e deve rispondere ora di possesso e fabbricazione di documenti d'identificazione falsi: rischia dunque fino a sette anni di detenzione in caso di condanna.

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