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Otto pietanze da mangiare a Salerno

Ecco cosa mangiare a Salerno e dintorni. La città, dall’ampio golfo e poco distante da Napoli, è un crocevia di prodotti genuini e piatti legati alla tradizione. Tra il dolce e il salato, ecco alcuni suggerimenti da non lasciarsi scappare.
A cura di Redazione Napoli
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A metà tra la Costiera amalfitana e quella cilentana, Salerno è il luogo perfetto per fermarsi ad assaporare piatti tipici. Pur subendo le influenze della vicina Napoli, infatti, la città e i paesi ad essa confinanti vantano una propria identità enogastronomica. Dal dolce al salato, fino ad arrivare ai liquori, ecco 8 specialità del territorio.

1. Delizia al limone
2. "Zizzona" di Battipaglia
3. Pizza "Carmine"
4. Milza imbottita
5. "Scazzetta" di Pantalone
6. Sfogliatella "Santarosa"
7. Nocciola di Giffoni
8. Limoncello

1. Delizia al limone

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Se si pensa alla Costiera amalfitana, il giallo è senza dubbio il colore che risalta più all'occhio. I limoni, infatti, campeggiano sull'intero territorio, rientrando a pieno titolo tra i prodotti più caratteristici della zona. Proprio per questo, la delizia al limone è una delle perle più amate della Divina: introdotta nel 1978 dal maestro pasticciere Carmine Marzuillo di Sorrento, ha la forma di una cupola di pan di spagna ed è farcita con una crema al limone. In superficie è spesso decorata con ciuffi di panna montata e scorzette di limone grattugiato. Pur provenendo dalla Penisola sorrentina, per la Costiera amalfitana ci ha pensato la "Pasticceria Sal De Riso" a farne una sua versione.

2. La "Zizzona" di Battipaglia

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Anche nell'ambito dei latticini, Salerno vanta la presenza di una campionessa d'eccezione. La "Zizzona" di Battipaglia, balzata agli onori del pubblico con il film "Benvenuti al Sud", è una grande mozzarella di bufala che, nel nome e nella forma, ricorda un seno prosperoso. Dopo il successo della pellicola, il suo marchio è stato registrato dal caseificio "La fattoria". Dal colore candido e dal sapore succoso, può essere gustata anche da sola.

3. La pizza "Carmine"

Poco sottile e dal cornicione alto, la pizza salernitana si differenzia da quella napoletana. Tra i gusti più diffusi, la margherita e la famosa "Carmine". La prima, con fiordilatte o bufala, è la più amata e imitata in tutto il mondo. La seconda, che prende il nome da Carmine Donadio, proprietario della pizzeria "Carminuccio" nel quartiere di Mariconda, è caratterizzata dalla presenza di pomodoro, formaggio, pancetta tagliata a cubetti e basilico. Un sapore inconfondibile, da provare almeno una volta per sentirsi davvero parte della città.

4. La milza imbottita

In occasione della festa patronale del 21 settembre dedicata a San Matteo, l'odore che pervade le strade della città è quello della milza, in dialetto "Meveza". Tipica della tradizione culinaria locale, viene imbottita con aglio, prezzemolo tritato e peperoncino. In seguito, viene cotta con olio e aceto, ingredienti che contribuiranno a far uscire il caratteristico sughetto. Servita all'interno di semplici panini, la sua origine risale a quando i ceti meno abbienti, non avendo di che sfamarsi, si nutrivano delle interiora degli animali. Pur essendo, quindi, un piatto tradizionalmente povero, ad oggi la sua presenza sulle tavole è fondamentale per celebrare il Santo patrono della città.

5.  La "scazzetta"

@dolceriapantaleone.it
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Sul versante dolci, come dimenticare la famosa "scazzetta" della pasticceria "Pantalone", situata nel cuore del centro storico salernitano. Gli ingredienti che la compongono sono semplici: pan di spagna, crema, fragoline di bosco e glassa rossa in superficie. Il nome si riferisce al termine dialettale utilizzato per indicare il copricapo che i cardinali ricevevano dal papa durante l'investitura. Dal sapore inconfondibile, non si può passare per Salerno dimenticandosi di assaggiarla.

6. Sfogliatella "Santarosa"

La tipica sfogliatella napoletana
Sfogliatella "Santarosa".

La sfogliatella è tra i prodotti più apprezzati del territorio campano. Le sue origini risalgono al 1700, quando le suore del monastero di Santa Rosa a Conca dei Marini sulla Costiera amalfitana dedicavano il loro tempo alla cucina. La creazione di questo dolce avvenne in maniera del tutto casuale: nel giorno dedicato a fare il pane, una delle monache aggiunse frutta secca, limoncello e zucchero alla farina di semola cotta nel latte. Dopo essere stata cotta, la sfogliatella fu ribattezzata "Santarosa" dal nome del convento in cui vide la luce per la prima volta. Fu solo nel 1818, però, che un cuoco entrò in possesso della ricetta, rendendola famosa al pubblico. Tuttavia, nel corso del tempo quest'ultima si è arricchita di nuovi ingredienti, come la ricotta, le amarene sciroppate o la crema pasticciera.

7. Nocciola di Giffoni

La "Nocciola di Giffoni" IGP (Indicazione Geografica Protetta) è una delle varietà italiane più pregiate di questo prodotto. Tra le sue principali caratteristiche ricordiamo la forma tondeggiante del seme e la sua polpa bianca. Bene adatta alla trasformazione industriale, è utilizzata per la produzione di pasta e granella, oltre che come ingrediente per dolci, creme e persino liquori.

 8. Limoncello

L'iconico "Limone Costa d'Amalfi" è una sorta di istituzione per le zone in questione. Con pochi semi e dalla buccia di medio spessore, viene utilizzato soprattutto per produrre il caratteristico "Limoncello". Arricchito con acqua, alcool e zucchero, si tratta di un liquore dal sapore intenso, da gustare dopo i pasti. Anche in questo caso, il successo di "Benvenuti al Sud" ha contribuito decisamente alla sua diffusione.

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