Mps: spunta la “banda del 5%”

Un altro tassello infittisce sempre di più il caso Mps venuto alla ribalta in questi giorni: “La banda del 5%”. In questo modo sono definiti Gianluca Baldassarri e Matteo Pontone, due funzionari di Mps Londra, da Antonio Rizzo ex funzionario di Dresdner in una dichiarazione rilasciata ai Pm quattro anni fa.  Nel 2008 Rizzo, infatti, viene sentito come testimone dal pm Roberto Pellicano, titolare di un'inchiesta sulla finanziaria svizzera Lutifin e che riguarda anche un derivato comprato dal Monte dei Paschi di Siena alla banca tedesca, ed è in questa occasione che definisce il capo della finanza e il responsabile della filiale di Mps Londra come  "la banda del cinque per cento perché su ogni operazione prendevano tale percentuale". Rizzo viene a conoscenza dell’appellativi riservato ai due dopo un’operazione a suo dire poco chiara tra la Dresdner e Mps Londra. In pratica “per l'operazione di riacquisto di un pacchetto di titoli ristrutturato da Mps Londra, Dresdner  avrebbe pagato una somma di intermediazione a tale Lutifin”, fatto che scandalizzò lo stesso superiore di Rizzo, Lorenzo Cutolo perché  “era assurdo pagare un'intermediazione per un affare che Dresdner poteva fare tranquillamente da sola”. Dopo l’operazione Rizzo andò a cena con Michele Cortese, che si occupava della vendita di prodotti finanziari all'interno della filiale londinese di Dresdner, il quale gli disse “che a suo avviso, ma il fatto sembrava notorio, Pontone e Baldassarre avevano percepito un'indebita commissione dell'operazione per il tramite di Lutifin. Mi disse anche che i due erano conosciuti come la banda del cinque per cento perché su ogni operazione prendevano tale percentuale".