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Morte Duccio Dini, nuovo arresto. Sabato manifestazione, ma la famiglia si dissocia: “Non ci saremo”

Un uomo di 38 anni è stato arrestato in relazione alla morte di Duccio Dini, il giovane investito e ucciso a Firenze la scorsa estate. Per sabato è stata organizzata una manifestazione di protesta, ma la famiglia ha preso pubblicamente le distanze: “Non siamo noi gli organizzatori e non ci saremo”.
A cura di Davide Falcioni
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Un ragazzo macedone di 38 anni di etnia rom è stato arrestato in relazione alla morte di Duccio Dini, il giovane di 29 anni investito da un'auto mentre era in sella al suo scooter a Firenze e morto in seguito alle gravi ferite riportate. Il 38enne in manette era finora indagato a piede libero nell’inchiesta del pubblico ministero Tommaso Coletta, che vede il coinvolgimento di altre sei persone: stando a quanto si apprende la svolta sarebbe arrivata dopo l'analisi del dna all'interno della vettura che ha travolto Dini: ci sarebbero tracce biologiche anche del 38, residente al Poderaccio. Il suo arresto arriva a pochi di distanza dalla la scarcerazione da parte del Tribunale del Riesame di altri tre indagati coinvolti. In cella, per il momento, è rimasto solo un uomo, colui che, secondo l’accusa, era nell’auto che materialmente urtò il motorino fermo al semaforo. Nel frattempo la famiglia di Duccio, che già nei giorni scorsi si era dissociata dai commenti violenti apparsi sul web dopo la scarcerazione dei tre, ha preso le distanze da una manifestazione prevista per sabato e organizzata su Facebook.

"La famiglia di Duccio Dini e l'Associazione Onlus Duccio Dini in merito alla manifestazione prevista sabato 9 febbraio presso Palazzo Vecchio lato via Gondi, comunicano che non hanno organizzato la manifestazione e non parteciperanno alla medesima. Ringraziano tutti i cittadini che stanno esprimendo solidarietà nei loro confronti in questi mesi", ha scritto la famiglia in una nota.

Sabato manifestazione per chiedere giustizia sulla morte di Duccio Dini

La manifestazione è dichiarata dagli organizzatori ‘cittadina e non politica' e si svolgerà in via de' Gondi, lato Palazzo Vecchio, il 9 febbraio alle 1o.

"In uno stato cosiddetto ‘di diritto' – scrivono gli organizzatori – la pena dovrebbe avere non solo lo scopo di tendere alla rieducazione del condannato, ma anche dissuadere tutti gli altri membri della collettività dal commettere reati, assicurare la pace sociale e garantire quella certezza fondante e fondativa della società: la legge. Tutti conosceranno la storia di Duccio Dini, ragazzo di soli 29 anni che il 10 giugno del 2018, mentre si stava recando a lavoro, è rimasto travolto da una macchina guidata da un commando di etnia rom “impegnato” nell’inseguimento di un suo connazionale nel tentativo di ucciderlo. Duccio è morto il giorno seguente in ospedale, a seguito delle condizioni disperate in cui era stato ridotto. Sei persone sono finite in manette con l’accusa di omicidio volontario e tentato omicidio. È proprio però quando bisognerebbe far pagare il giusto prezzo a chi si è macchiato di una tale atrocità che ancora una volta qualcuno ci mette del suo per umiliare, provocare e torturare, psicologicamente parlando, chi la vita se l’è vista stroncata in un istante. Il tribunale del Riesame, che nei mesi scorsi aveva già scarcerato due componenti della banda consentendogli i domiciliari, qualche giorno fa ha concesso tale misura anche ad altri tre imputati. Solo uno dei sei arrestati è ancora in carcere, in attesa di chissà quale altra “beatificazione”. Come se non bastasse, gli assassini di Duccio Dini sconteranno la loro pena – se così si può dire – nella case popolari del Comune di Firenze. Una vicenda che ci lascia profondamente amareggiati, delusi e sempre più distanti da chi dovrebbe assicurare la giustizia. È per questo che abbiamo deciso di scendere in piazza, per protestare ed esprimere la nostra più totale contrarietà e ripugnanza nei confronti di un atto che non fa altro che sbeffeggiare i poveri familiari, ma anche tutti noi, dal primo all’ultimo. Inizialmente la Manifestazione doveva essere di fronte al Palazzo di Giustizia- fanno sapere gli organizzatori- e, per facilitare la partecipazione, abbiamo deciso il sabato 09/02. Ma in tale Sede il sabato mattina non vengono svolte attività, quindi abbiamo deciso di spostare la Manifestazione sotto Palazzo Vecchio, lato via de’ Gondi, per protestare anche contro il Comune che ha assegnato delle case popolari agli assassini di Duccio ove scontare gli arresti domiciliari. In tale luogo ci sarà anche più interesse da parte della cittadinanza di passaggio e non a conoscenza dei fatti".

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