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Moody’s: Italia rischia anche 2015 di recessione e crescita zero nel 2016

L’agenzia di rating taglia ancora le stime: il prossimo anno Pil fra -0,5% e +0,5%. Ok e riforme, ma per il momento crescerà la disoccupazione e i consumi si indeboliranno.
A cura di Biagio Chiariello
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L'Italia rischia un nuovo anno di recessione nel 2015 e crescita zero nel 2016. L’infausta previsione emerge dal rapporto ‘Global Macro Outlook' di Moody's. Secondo l'agenzia di rating internazionale il Pil nostrano crescerà l'anno prossimo in un intervallo compreso tra -0,5% e +0,5%, vale a dire la stessa previsione indicata per il 2014. Non più rosee sono le stime per il 2016 relative al Prodotto Interno Lordo: la crescita dovrebbe attestarsi nella forbice tra lo zero e il +1%. Recentemente il governo ha evidenziato che Pil italiano dovrebbe crescere dello 0,6%, per poi rafforzarsi al +1% nel corso del 2016.Per quest'anno, il Def ha indicato un'aspettativa di recessione dello 0,3%.

Moody’s non si attende significativa crescita Pil mondiale

Tornando a Moody’s, l’agenzia evidenzia come non sia prevista una significativa crescita del Pil mondiale nei prossimi due anni: “il graduale rallentamento dell'economia cinese, gli ostacoli strutturali alla crescita nella zona euro, Brasile e Sudafrica continuano a pesare sull'attività economica".Moody's si attende comunque un Pil in crescita del 3% nel 2015 e nel 2016 dopo il 2,8% nel 2014 per le economie del G20. "La maggior parte dei fattori che hanno pesato sulla crescita del Pil globale nel 2014 peseranno anche nei prossimi due anni, compreso il graduale rallentamento in Cina", afferma Marie Diron, autrice del rapporto. Per il Pil europeo le stime parlano invece di uno 0,7% nel 2014, meno dell'1% nel 2015 e 1,3% nel 2016. A pesare sono i lenti progressi nelle riforme, gli alti livelli di indebitamento corporate in rapporto all’economia in alcuni Paesi come la Francia e la Spagna e l'incertezza sugli sviluppi in Ucraina, sottolinea Moody’s.

L'agenzia di rating sulle riforme dell'Italia

Dai tecnici dell'agenzia di rating USA arriva anche un commento qualitativo sulle riforme adottate da Renzi. "Le riforme economiche realizzate nei paesi ‘periferici' e, più di recente, in Francia e Italia, avranno un impatto positivo ma graduale", scrive Moody's. "Nel breve termine, ci aspettiamo ulteriori aumenti della disoccupazione nei Paesi più deboli dell'Eurozona, come Francia e Italia, che indeboliranno i consumi e prolungheranno la situazione di crescita molto bassa".

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