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Monti intende governare fino al 2013 con un Esecutivo tecnico – politico

Dopo la prima giornata di colloqui tra il Senatore Monti e i rappresentanti dei partiti sono emerse due importanti novità: il futuro Premier non vuole scadenze prefissate per il Governo e preferisce un Esecutivo composto anche da politici.
A cura di Antonio Palma
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Dopo la prima giornata di colloqui tra il Senatore Monti e i rappresentanti dei partiti sono emerse due importanti novità: il futuro Premier non vuole scadenze prefissate per il Governo e preferisce un Esecutivo composto anche da politici.

La prima giornata di consultazioni del Professor Monti, partita questa mattina alle 10.30, come da programma, dopo che il Presidente Napolitano gli aveva ufficialmente conferito il compito di formare il nuovo Governo, si è da poco conclusa. Il Premier in pectore terminerà le consultazioni domani, incontrando, in mattinata, i rappresentanti dei due partiti maggiori, mentre nel pomeriggio è stato annunciato un incontro con le parti sociali.

Dopo le indiscrezioni circolate su quali potrebbero essere le prime misure da adottare, all’uscita dal colloquio gli esponenti dei vari partiti hanno rivelato che sulla materia il professore non si è sbilanciato, anche se ha parlato di “un programma con molti sacrifici”. Ciò che invece è stato chiaro durante il colloquio è che il Senatore non vuole dar vita ad un esecutivo fondato solo sui tecnici ma vorrebbe nel suo Governo anche dei politici. La notizia è stata rivelata sia dal repubblicano Francesco Nucara che dal socialista Riccardo Nencini, ma anche da Roberto Antonione, del gruppo dei Liberali per l'Italia. Secondo le loro affermazioni Monti non si accontenterebbe di avere politici come sottosegretari, ma gli piacerebbe averli anche come Ministri, forse per proteggersi da eventuali imboscate in Parlamento.

L’ipotesi sembra poco attuabile, se è vero come ricorda Nucara che “i partiti non vogliono saperne di impegnarsi in un programma lacrime e sangue". La senatrice Adriana Poli Bortone, presidente di Io Sud, è della stessa idea e ricorda che il professor Monti è “rammaricato dal fatto che i grossi partiti non vogliono politici nell'esecutivo, perché convinto che un gabinetto tra tecnici e politici sarebbe stato più efficace".  Effettivamente la cosa che in queste ore sembra accomunare un po’ tutti i partiti maggiori è proprio il non volere politici all’interno dell’Esecutivo. Di Pietro, dopo il colloquio con il Professor Monti, dichiara che il premier dovrebbe guidare un "esecutivo tecnico e solo tecnico" e dello stesso avviso sembrano Pd e Pdl. Il Ministro Altero Matteoli ricorda che per avere un sì dal Pdl “è necessario che il nuovo esecutivo sia a composizione tecnica e con un programma che si limiti essenzialmente ai contenuti della lettera che Berlusconi ha inviato alla Commissione europea e di quella ricevuta dalla Bce".

L’altro importante punto su cui è stata fatta luce dai politici che si sono recati a colloquio con Monti è quello sulla scadenza dell’Esecutivo. Il segretario dell'Adc, Francesco Pionati sostiene che dal colloquio ha appreso che il futuro Premier “non avrebbe mai accettato nessun incarico a termine e che il suo Governo guarda alla scadenza naturale della legislatura". A questo punto la strada per la formazione del nuovo Governo sembra ancora difficile e in salita, forse anche perché Monti molto chiaramente ha spiegato ai vari partiti che tutti dovranno assumersi la responsabilità di riforme lacrime e sangue. E si sa in vista delle prossime elezioni nessuno vuole assumersi questa responsabilità.

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