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Montecitorio tra ferie e pellegrinaggi. La Binetti: “Ci sono state strumentalizzazioni”

Il consueto pellegrinaggio di parlamentari (e parenti) additato dalla maggioranza come causa del prolungamento delle vacanze dei parlamentari è stato strumentalizzato. A dirlo è la Binetti, abituè dal 2005.
A cura di Alfonso Biondi
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Binetti

Dopo roventi polemiche, i deputati hanno deciso di ripresentarsi a Montecitorio il 6 settembre, in pratica una settimana prima del previsto. Inizialmente la data fissata per la ripresa dei lavori era il 12 settembre e tra le file della maggioranza di governo nessuno aveva intenzione di spostarla all'indietro. Il perché lo spiegò Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Popolo della Libertà alla Camera: "Circa un centinaio di parlamentari– dichiarò Cicchitto- fanno un pellegrinaggio. Per rispetto verso di loro abbiamo ritenuto di iniziare le sedute dell’Aula la settimana successiva“. La decisione di non anticipare il rientro a Montecitorio, precisò, fu presa dopo una “valutazione seria”. Il pellegrinaggio in questione rappresenta una consuetudine che va avanti dal 2004,  quest’anno in programma dal 3 al 9 settembre  in Terra Santa.

Ma i più maligni si erano chiesti: vuoi vedere che si tratta solamente di una scusa per prolungare le vacanze? Un'idea sulla faccenda possiamo farcela leggendo l'intervista del Corriere della Sera a Paola Binetti, deputata dell'Udc per la quale il pellegrinaggio rappresenta un appuntamento fisso dal 2005.

La Binetti ha parlato di una strumentalizzazione del pellegrinaggio, indicato da qualcuno come il vero motivo dello slittamento dei lavori alla Camera: "Noi ci adeguiamo al calendario della Camera e non il contrario'‘- ha chiarito. E forse l'intervista sarebbe già potuta finire qui. Per la cronaca, la deputata ha poi parlato degli effetti benefici del pellegrinaggio al quale partecipano deputati e senatori (e parenti) di diversa appartenenza politica, del fatto che si muovono in pullman (l'anno scorso erano in 170 in 4 mezzi), dell'itinerario previsto per quest'anno.

La Binetti ha poi precisato che la destinazione del pellegrinaggio non è sempre la stessa: "Siamo stati in Turchia tre anni fa, l’anno di san Paolo. Poi nel 2009 siamo andati in Siria, ricordandoci che la Siria è il luogo dove è sorta la prima Chiesa, visto che è lì che sono stati cacciati gli apostoli da Gerusalemme. L’anno scorso invece siamo stati a Mosca e a San Pietroburgo". Ma allora quella del rispetto per i colleghi che andavano in pellegrinaggio era solamente una scusa? E dire che ci avevano creduto in molti…

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