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Mirandola. L’autore del rogo negli uffici dei vigili era stato in ospedale prima di colpire

Il giovane nordafricano aveva diversi precedenti, tra cui spicca il danneggiamento di un una caserma a Roma. Si sarebbe finto minorenne al momento del fermo. Poco prima della sua incursione negli uffici della polizia municipale, si era recato al pronto soccorso del comune modenese perché aveva freddo. Nello stesso ospedale sono state poi portati i feriti. Due donne sono morte, soffocate.
A cura di Biagio Chiariello
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Aveva già danneggiato un caserma a Roma, il giovane straniero, originario del Marocco, che nella notte tra lunedì e martedì ha appiccato il fuoco alla sede dei vigili urbani di Mirandola (Modena), provocando la morte di due donne e il ferimento di altre 17. Di lui non si conosce con certezza l’identità, ma stando a quanto riporta Il Resto Del Carlino, aveva alcuni precedenti ed era stato colpito da ordine di espulsione. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il ragazzo si è introdotto nel comando della polizia municipale, dopo averne forzato l’ingresso, e ha incendiato alcuni arredi. Fuggito, è stato individuato e bloccato dai militari a circa cento metri dal luogo dell’incendio. Con sé aveva un accendino e un berretto della polizia municipale. I carabinieri lo hanno arrestato in flagranza ed ora risponde di furto aggravato, danneggiamento a seguito di incendio e morte come conseguenza di altro delitto. Pare che al momento del fermo si sia finto minorenne.

Era in ospedale prima di colpire

Emerge inoltre un altro particolare. Poco prima di compiere la sua incursione negli uffici della polizia municipale di Mirandola, si era recato al pronto soccorso in stato di agitazione, dicendo di avere freddo: era stato preso in carico ma poi si era staccato la flebo da solo ed era sparito. Lo stesso ospedale del comune modenese dove sono state portate le persone coinvolte nell’incidente. Al momento tre sono ricoverate in grave condizioni. A perdere la vita sono state un'anziana di 84 anni e la badante di nazionalità ucraina di 74 anni che la accudiva.

L'autore del gesto ha diversi precedenti

L’autore dell’incendio era stato fermato a Roma il 14 maggio, affermando di essere un algerino del 1999. Nela Capitale aveva collezionato diverse piccole denunce: avrebbe inoltre un precedente specifico, per danneggiamento, ai danni di una delle caserme dei carabinieri di Roma. Una settimana fa gli era stato notificato l’ordine di allontanamento dall’Italia: aveva una settimana per andarsene, ma invece si è recato a Mirandola dove pare si trovasse un amico. Il Ministero dell’Interno ha fatto sapere che “il giovane marocchino ritenuto responsabile dell’incendio non poteva essere allontanato dal territorio. Al momento della notifica del decreto di espulsione della questura di Roma lo scorso 14 maggio aveva infatti espresso l’intenzione di chiedere asilo. Per questo motivo non è stato allontanato dall’Italia”. Il Viminale aggiunge che “ora lo aspetta il carcere”. “Sarà infatti sottoposto – continua la nota – alla procedura accelerata di esame della sua istanza di protezione internazionale secondo quanto stabilito dal Decreto Sicurezza, esattamente come per il nigeriano richiedente asilo che stamattina a Torino ha staccato un dito a un poliziotto”.

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