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Varianti Covid Lombardia, Moratti: “Nelle prossime settimane potrebbero essere il 60-80% dei casi”

Cresce la preoccupazione in Lombardia per la diffusione delle varianti del Covid. Ieri, l’assessore al Welfare Letizia Moratti ha spiegato che le varianti sono il 30 per cento dei casi e che presto potrebbero diventare il 60-80 per cento. Proprio per questo motivo, nonostante la zona gialla sia stata confermata, invita alla massima prudenza.
A cura di Ilaria Quattrone
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In Lombardia le varianti del Coronavirus sono presenti con una percentuale del 30 per cento sui tamponi positivi. Un dato che, stando a quanto affermato dalla vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Letizia Moratti, potrebbe presto salire: "La percentuale potrebbe arrivare nelle prossime settimane al 60-80 per cento. Esattamente come sta accadendo in altri Paesi". Numeri che quindi potrebbero influire sull'aumento dell'indice Rt che ieri si è attestato a 0.97.

Il caso di Bollate e della scuola dell'infanzia di Milano

Per la Lombardia infatti è stata confermata la zona gialla, ma nonostante questo l'assessore Moratti ha invitato alla prudenza. La paura è dovuta proprio alla diffusioni delle varianti e alle crescita dei casi e dei focolai in alcuni territori lombardi. A Bollate, comune in provincia di Milano, all'Istituto comprensivo Rosmini sono stati scoperti 59 casi positivi. Di questi, tre presentavano la variante inglese: "La rapidità con cui il virus si è diffuso ha portato Ats a portare avanti una campagna di screening di massa sulla popolazione – aveva detto a Fanpage.it, il sindaco Francesco Vassallo -. La situazione è sotto controllo e i parametri riscontrati non sono al momento da zona rossa". Ieri, venerdì 12 febbraio, un altro focolaio è esploso nella scuola dell'infanzia di via Lope de Vega. Nella scuola sono stati trovati 12 persone positive. L'Ats di Milano, in serata, ha fatto poi sapere che sarebbero state avviate le procedure per il sequenziamento così da verificare la presenza di varianti.

Cambiano le regole per la quarantena

Tra i territori colpiti dalle varianti c'è sicuramente la provincia di Brescia. Il comune di Corzano infatti è balzato agli onori di cronaca per un focolaio di variante inglese. Giovedì 11 febbraio i quasi 800 casi di positività segnalati avevano fatto temere la diffusione in maniera esponenziale della variante: per questo motivo il direttore generale di Ats Brescia Claudio Vito Sileo aveva poi chiarito che il dato fosse il risultato di un accumulo di tamponi e che la situazione variante era al momento sotto controllo. Al momento quindi sono 11 le province in cui sono stati trovati questi casi.  E anche per questo che l'assessore ha stabilito regole più rigide per le quarantene:per essere considerato guarito non basterà trascorrere in isolamento 21 giorni senza sintomi dal primo tampone positivo, ma bisognerà attendere che il test risulti negativo.

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