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L'omicidio di Valentina Di Mauro a Cadorago

Valentina Di Mauro uccisa con venti coltellate: il compagno l’ha colpita anche mentre moriva

Oggi giovedì 28 luglio è attesa l’autopsia sul corpo di Valentina Di Mauro, la donna uccisa dal compagno Marco Campanaro con circa 20 coltellate. L’uomo l’avrebbe colpita anche quando lei stava già per morire.
A cura di Giorgia Venturini
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Valentina Di Mauro è stata uccisa con venti coltellate inferte dal compagno anche quando ormai era agonizzante sul pavimento del bagno. Lo riporta La Provincia di Como: sarà l'autopsia disposta per oggi giovedì 28 luglio a confermare tutti i particolari dell'omicidio. I carabinieri una volta aperta la porta di casa hanno trovato l'uomo sporco di sangue mentre farfugliava di aver avuto un raptus di gelosia. I due vivevano insieme da due anni: non avevano mai litigato prima – così dicono i vicini di casa – ma è anche certo che l'uomo controllava spesso il cellulare della donna preoccupato di trovare messaggi di altri uomini.

Valentina trovata morta in bagno

La mattina del 25 luglio Marco Campanaro, 37 anni con lavoro da magazziniere in Svizzera, aveva svegliato la compagna alle 5 di mattina accusandola di averlo tradito. I due avrebbe iniziato a litigare: le urla sono state sentire anche dai vicini che sono corsi a citofonare alla coppia senza però poter riuscire a parlare con loro. Valentina intanto urlava: "Amore basta, mi stai facendo del male". Ma il compagno non si è fermato: ha preso un coltello da cucina e ha inflitto alla donna venti coltellate. Ha continuato anche quando ormai lei era agonizzante sul pavimento del bagno, dove poi i carabinieri l'hanno trovata. L'uomo è accusato di omicidio volontario e gli potrebbe essere contestata anche l'aggravante della crudeltà.

Il compagno era ossessionato che lei lo lasciasse

"Erano felici assieme. Il suo compagno però aveva una sorta di ossessione che lei potesse conoscere qualcun altro e che potesse lasciarlo, temeva di essere lasciato solo. Una situazione di cui non riuscivamo a capire il motivo", spiega la madre Franca alla Provincia di Como. E poi ha precisato: "Diceva di temere che un giorno avrebbe preso i vestiti e se ne sarebbe andata. Anche io stessa aveva avuto modo di cercare di rassicurarlo e di fargli capire che i suoi timori erano del tutto infondati". Quella gelosia poi fuori controllo la mattina del 25 luglio. Ora la madre chiede che venga fatta giustizia per la figlia "che era il mio angelo era una ragazza veramente straordinaria sempre buona e gentile con tutti".

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