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Uccide la suocera con 37 coltellate e poi tenta di ammazzare la moglie: condannato

Giuseppe Bianco, il 68enne che il 22 novembre del 2020 ha accoltellato e ucciso la suocera con 37 coltellate e poi tentato di uccidere la moglie con altre 22 ferite all’addome e al torace, è stato condannato a scontare una pena di 14 anni e 6 mesi in carcere. La sentenza ha tenuto conto delle perizie che lo hanno definito parzialmente incapace di intendere e volere.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

È arrivata la condanna a 14 anni e 6 mesi per Giuseppe Bianco, il 68enne che il 22 novembre del 2020 ha accoltellato e ucciso la suocera con 37 coltellate e poi tentato di uccidere la moglie con altre 22 ferite all'addome e al torace. Poi ha scagliato la sua furia fuori controllo anche il gatto e su di lui: si è accoltellato alla pancia forse per farla finita ma senza riuscirci. Così ha chiamato per chiedere aiuto.

Era parzialmente incapace di intendere e volere

La sentenza della Corte d'Assise, decisa dai giudici Ilaria Simi e il presidente Ilio Mannuccio Pacini, ha tenuto conto della forte depressione che aveva colpito l'operaio durante il periodo della pandemia: le perizie lo hanno definito parzialmente incapace di intendere e volere. Secondo gli esperti infatti l'omicidio e il tentato omicidio sono stati commessi durante un momento di "cortocircuito emotivo, dovuta alla solitudine aggravata dalla pandemia". La malattia, secondo i giudici, avrebbe portato l'ex operaio, con una vita passata senza precedenti, ad uccidere la mattina del 22 novembre. La sentenza ha stabilito un risarcimento anche di 6.500 euro per il fratello Sergio Francescatti di 84 anni. Il fratello è uno dei bambini di Gorla sopravvissuti ai bombardi del 1944.

L'imputato: Quella notte non ero io

L'ex operaio ha confessato tutto la sera dell'omicidio, davanti al pubblico ministero Vassena, ha raccontato di aver perso la testa quella notte dopo una vita di sacrifici. L'uomo aveva spiegato anche della moglie disabile da vent'anni che negli ultimi mesi si era aggravata. Stessa sorte per la suocera: entrambe erano limitate negli spostamenti. E infine, lui e la sua depressione. Giuseppe Bianco agli inquirenti poi aveva detto: "Quella notte non ero io. Sono andata da mia suocera e l'ho accoltellata. Ricordo ancora ora i suoi occhi increduli. Poi sono andato da mia moglie e infine volevo togliermi la vita. Volevo cancellare tutto". Ora il 68enne dovrà scontare 14 anni e sei mesi di carcere.

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