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Uccide la moglie e si toglie la vita, è polemica per le frasi del prete sui funerali congiunti: “Celebreremo l’amore”

Hanno suscitato indignazione e polemica le parole del prete di Cene, don Primo Moioli, quando ha annunciato che il funerale di Elena Belloli sarà celebrato insieme a quello di Rubens Bertocchi, il marito che l’uccisa e si è tolto la vita. La decisione, presa dalle famiglie, è stata definita “un segno di fede” dal parroco, che ha anticipato: “celebreremo l’amore”.
A cura di Alice De Luca
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Rubens Bertocchi ed Elena Belloli
Rubens Bertocchi ed Elena Belloli

Si terranno insieme, in un'unica celebrazione, i funerali di Rubens Bertocchi e di Elena Belloli, marito e moglie morti dopo che nel pomeriggio di giovedì scorso lui ha ucciso lei a colpi di pistola per poi togliersi la vita con la stessa arma a Cene, in provincia di Bergamo. Il rito è previsto per il primo pomeriggio di mercoledì 11 giugno dopo che saranno terminate le autopsie sui corpi. La decisione è stata presa dai familiari e annunciata dal prete durante la messa di ieri, domenica 8 giugno.

Le parole del prete di Cene, Don Pirmo Moioli

Il parroco, don Primo Moioli, ha definito la decisione dei familiari "una grande segno di fede" e, nonostante la violenza dell'accaduto, si è spinto a dire che "durante i funerali celebreremo l'amore". Ha poi aggiunto: "Ringrazio le famiglie per questa decisione, Dio gliene renda merito. Con questa scelta hanno dato il più grande segno di fede. Quel funerale è amore: nonostante le fatiche e il dolore che abbiamo nel cuore, celebreremo l’amore".

I commenti degli utenti sui social

Al di là della decisione delle due famiglie sui funerali congiunti, l'annuncio del prete, che ha accostato il concetto di amore al femminicidio, ha suscitato una forte reazione sui social. Sotto alla notizia diffusa da alcune testate giornalistiche, molte persone hanno espresso nei commenti la loro indignazione, definendo le parole del parroco "inaccettabili", "folli", "raccapriccianti" e "gravissime".

"Questa narrazione distorta è agghiacciante e vergognosa – ha scritto un utente – di tutto si può parlare fuorché di amore". Un altro lettore commenta: "Amore? Ma quale amore? L'amore non uccide". Le riflessioni simili lasciate sotto la notizia sono state tantissime:  "Legittimare un omicidio come gesto d'amore è l'ennesima dimostrazione che il retaggio del possesso è gravemente radicato".

Il femminicidio di giovedì scorso

L'omicidio – suicidio è avvenuto nel pomeriggio di giovedì 5 giugno. Bertocchi, 54 anni, ha ucciso la moglie 52enne con una pistola e poi, con la stessa arma, si è tolto la vita. Gli investigatori stanno valutando l'ipotesi di un'azione premeditata da parte dell'uomo, nata dal sospetto di un fantomatico tradimento da parte della moglie. Lo farebbe pensare l'ultimo messaggio di Bertocchi, inviato a un conoscente della vittima, nel quale si legge: "Ho scoperto che mi tradiva e l'ho uccisa. Ora mi sparo".

Belloli, in ogni caso, non avrebbe avuto nessuna relazione extra coniugale e il conoscente a cui il marito ha scritto l'ultimo messaggio non avrebbe nulla a che fare con un presunto tradimento. Anche amici e conoscenti dicono di non essere stati al corrente di difficoltà di coppia o litigi.

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