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Torturò e uccise la compagna in Bulgaria: pericoloso latitante arrestato nel centro di Milano

Mitko Kolev Mishev, 60enne bulgaro che nel 2005 torturò e uccise a calci e pugni la compagna, è stato arrestato nel centro di Milano, in via Turati. Condannato a 18 anni per il delitto, era latitante dallo scorso anno. Gli investigatori della squadra mobile, allertati dal Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, lo hanno rintracciato a bordo di un potente fuoristrada. L’uomo adesso attenderà l’estradizione nel carcere di San Vittore.
A cura di Francesco Loiacono
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In patria, in Bulgaria, aveva ucciso la sua compagna a calci e pugni dopo averla torturata. Per quel brutale omicidio, avvenuto nel 2005, un uomo di 60 anni, Mitko Kolev Mishev, era stato condannato a scontare una pena di 18 anni ma lo scorso anno, approfittando di una misura alternativa alla detenzione, era fuggito facendo perdere le proprie tracce. Da allora Mishev era considerato un pericoloso latitante, ricercato dalle polizie di tutta Europa. Ieri è stata quella italiana ad arrestarlo: l'uomo era infatti nel centro di Milano, in via Turati, a bordo di un potente fuoristrada.

L'uomo era nel centro della città sul suo potente fuoristrada

L'operazione della squadra mobile di Milano è avvenuta dopo la segnalazione da parte del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia "Sirene", che ieri ha informato gli investigatori della possibile presenza del ricercato nel capoluogo lombardo. L'uomo, era stato comunicato, si spostava su un fuoristrada con targa bulgara. E così ieri mattina i poliziotti della mobile hanno rintracciato l'auto e il suo proprietario in via Turati: Mishev, sorpreso per l'intervento degli agenti, non ha opposto resistenza e si è fatto arrestare in esecuzione di un ordine a fini dell'estradizione emesso dalla Corte distrettuale di Vratsa, in Bulgaria. Dopo essere stato portato in questura, dove sono state espletate le formalità previste e l'uomo ha chiesto che venisse comunicata ai suoi nipoti in patria la notizia del suo arresto, il 60enne è stato portato nel carcere di San Vittore: è lì che attenderà quanto deciderà la Corte d'appello di Milano in merito alla sua estradizione.

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