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“Tornati da scuola i miei figli non avranno più una casa”, sfrattati dal Comune anche se pagano l’affitto

Vivono a Sesto San Giovanni dal 2010, in un alloggio che il Comune gli ha subaffittato a un prezzo commisurato al loro reddito. Poi è cambiata la giunta e il sindaco Roberto Di Stefano della Lega non ha rinnovato le convenzioni, così sono stati sfratti pur avendo sempre pagato l’affitto.
A cura di Chiara Daffini
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Presidio di cittadini davanti all'abitazione oggetto di sfratto
Presidio di cittadini davanti all'abitazione oggetto di sfratto

Davanti a una delle palazzine di via Levi c’è troppa gente per essere mercoledì mattina. Qualcuno inizia a srotolare gli striscioni, altri fumano la terza o quarta sigaretta dal risveglio, altri ancora, semplicemente, aspettano. Mohamed Alaa appartiene a quest’ultima categoria, fa avanti e indietro nel viottolo ingombro di automobili, con il telefono incollato all’orecchio.

"Abito qui da dodici anni – racconta a Fanpage.it -, all’inizio mi avevano detto che era solo per poco, che mi avrebbero trovato una casa definitiva, ma alla fine non è mai accaduto". E intanto sono nati due bambini, che oggi hanno 9 e 10 anni.

"Torneranno da scuola, ma non a casa"

“Prima li ho accompagnati a scuola – dice Mohamed -, ma quando torneranno non sarà ‘a casa’, ma ‘per strada’”. Non se lo sarebbe aspettato Mohamed, quando circa vent’anni fa ha lasciato l’Egitto per trovare fortuna in Italia.

"Ho sempre lavorato", precisa. Anche se con uno stipendio tale da non potersi permettere un affitto a canoni di mercato nell’hinterland milanese. Per questo, aggiunge Marco De Guio, del sindacato Unione inquilini di Sesto San Giovanni – “le condizioni per ottenere una casa popolare c’erano e, vista la carenza di alloggi, il Comune aveva stipulato una convenzione con i privati per subaffittare in attesa che si liberassero posti”. Ma quell’attesa è durata dodici anni e nel frattempo, la nuova giunta di centro destra, ha annullato la convenzione.

Eseguito lo sfratto

"Con il Covid – spiega De Guio -, la situazione è ovviamente peggiorata per quanto riguarda il mercato del lavoro e dopo lo sblocco degli sfratti è iniziata l’odissea degli Alaa. Abbiamo sventato già tre tentativi, ma oggi non ci siamo riusciti”.

E infatti, poco prima delle dieci, arrivano gli agenti di polizia per controllare che non ci siano disordini, li seguono il fabbro, incaricato di cambiare la serratura dell’appartamento, e l’avvocata, nonché moglie, del proprietario.

"Avevamo già dato quattro mesi di tempo in maggio – dice al legale di Unione inquilini, Gianluigi Montalto -. Sembra sia responsabilità nostra, ma è del Comune".

Il Comune non risponde

Comune, presieduto da Roberto Di Stefano, invitato ma assente al presidio di cittadini organizzato davanti all’abitazione in segno di protesta. Fanpage.it prova a contattare telefonicamente il sindaco e l’assessora alla casa Roberta Pizzocchera, ma senza risposta.

"Il Comune doveva agire prima, garantire un passaggio da casa a casa – rincara De Guio -, hanno detto che una sistemazione, ancora provvisoria, potrebbe essere pronta fra un mese, ma intanto?".

La discussione si fa squisitamente politica, con la presenza sul posto, tra gli altri, del consigliere regionale del Movimento 5 stelle Massimo De Rosa: “Rendiamoci conto – ribadisce – che una volta che salirà al governo il centro destra queste cose saranno ancora più legittimate”.

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