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Suor Maria Laura Mainetti beata: perdonò le tre ragazze che la uccisero in nome di Satana

Oggi verrà beatificata Suor Maria Laura Mainetti, la religiosa uccisa da tre ragazze minorenni in nome di Satana nel 2000. Fu attirata in un parco isolato con una scusa e ammazzata a coltellate, mentre moriva chiese a Dio di perdonare le sue tre carnefici. Il Papa l’ha citata nell’Angelus: “Fare ogni cosa con fede, amore ed entusiasmo come suor Mainetti, vittima di crudeltà”.
A cura di Nico Falco
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Oggi a Chiavenna, in provincia di Sondrio, verrà beatificata suor Maria Laura Mainetti, la religiosa delle Figlie della Croce che fu uccisa 21 anni fa da tre ragazze influenzate in nome di Satana. Sull'altare, allestito nello stadio comunale, verranno portati i sassi macchiati di sangue di suor Maria, la religiosa verrà riconosciuta "martire in odio alla fede". La celebrazione verrà officiata dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Durante l'Angelus Papa Francesco ha citato Suor Maria, esortando a seguire il suo esempio: "Fare ogni cosa con fede, amore ed entusiasmo come suor Mainetti, vittima di crudeltà".

Era il 6 giugno del 2000, la donna, 61 anni, fu uccisa da tre ragazze minorenni che inizialmente avevano deciso di ammazzare il parroco ma poi avevano cambiato idea, scegliendo la religiosa perché, per il suo fisico minuto, sarebbe stata più facile da sopraffare. Erano circa le 22, una di loro la attirò fuori dal convento con una scusa: le disse di essere rimasta incinta dopo una violenza sessuale e che voleva abortire. Suor Mainetti la raggiunse nel parco delle Marmitte dei Giganti, un luogo isolato e spesso deserto di sera, dove c'erano anche le altre due ragazze. La religiosa le seguì lungo un sentiero poco illuminato, dove le tre la aggredirono: prima con una mattonella, poi a coltellate. Sferrarono 19 fendenti, uno in più di quanto deciso: avrebbero dovuto essere 18, 6 a testa, per richiamare il numero demoniaco.

Le ragazze furono arrestate tre settimane dopo dai carabinieri e resero piena confessione. Dissero di avere ucciso in nome di Satana, raccontarono che, mentre veniva uccisa, suor Maria Laura chiese a Dio di perdonarle. Le successive indagini esclusero il coinvolgimento di un adulto che avrebbe potuto influenzare le tre minorenni. Oggi sono tutte libere e vivono lontano da Chiavenna. Due di loro, condannate a 8 anni, sono state scarcerate dopo aver scontato metà della pena; una ha seguito un percorso di recupero per qualche anno in una comunità del Veneto. La terza, considerata la mente, era stata condannata a 12 anni e quattro mesi di reclusione; dopo alcuni anni aveva ottenuto la semilibertà.

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