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Stuprò una 25enne che stava andando a lavorare al San Raffaele: a processo 31enne incastrato dal Dna

Haitham Mahmoud Abdelshafi Ahmed Masoud, il 31enne che a fine agosto era stato fermato per lo stupro di una ragazza 25enne avvenuto all’alba del 9 agosto alla fermata della metropolitana Cascina Gobba, a Milano, è finito a processo con rito immediato. A incastrare il 31enne la prova del Dna: le sue tracce genetiche sono state trovate sul luogo della violenza.
A cura di Francesco Loiacono
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È finito a processo con giudizio immediato Haitham Mahmoud Abdelshafi Ahmed Masoud, il 31enne che a fine agosto è stato fermato per lo stupro di una ragazza 25enne avvenuto all'alba del 9 agosto alla fermata della metropolitana Cascina Gobba, a Milano. Il giudice per le indagini preliminari di Milano Tiziana Gueli ha accolto la richiesta avanzata dal pubblico ministero Rosaria Stagnara, disponendo per il 31enne il rito immediato. Adesso l'imputato avrà la possibilità tramite il suo legale di chiedere il rito abbreviato, che comporta lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna e lo svolgimento del processo a porte chiuse.

Il fermo dello stupratore era avvenuto circa 20 giorni dopo la violenza

La brutta vicenda che vede protagonista in negativo il 31enne avvenne all'alba dello scorso 9 agosto. Masoud, arrivato in Italia a maggio a Lampedusa e privo di permesso di soggiorno, avrebbe incrociato una ragazza di 25 anni che stava andando a lavorare all'ospedale San Raffaele alla fermata metro di Cascina Gobba. L'avrebbe seguita e poi aggredita, trascinandola nello scavo di un cantiere e violentandola. Il fermo del 31enne, individuato in un appartamento in zona Dergano, era arrivato soltanto una ventina di giorni dopo, a seguito delle indagini condotte dalla squadra mobile coordinata dal pm Stagnaro. A incastrarlo, oltre al riconoscimento da parte della vittima, soprattutto la prova del Dna: tracce genetiche appartenenti al 31enne erano infatti trovate sul luogo della violenza e sono risultati per due volte corrispondenti al profilo genetico del 31enne, che davanti agli inquirenti quando era stato fermato si era avvalso della facoltà di non rispondere.

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