Spara al poligono e resta ferito al volto: il proiettile si è fermato a pochi centimetri dalla carotide

Un uomo è rimasto ferito dopo che ha sparato al poligono. L'episodio si è verificato a Broni, un comune che si trova nella provincia di Pavia, a febbraio 2023. Su questo caso però la Procura ha aperto un'inchiesta. Sulla base di quanto riportato dal giornale La Provincia Pavese, il sessantenne sarebbe stato colpito al volto da un proiettile di rimbalzo. L'oggetto però è stato scoperto ed estratto solo dopo che lo stesso ha effettuato due visite all'ospedale.
La dinamica
Il sessantenne era iscritto a un corso di tiro dinamico al poligono che si trova sulla strada statale 677. Il 5 febbraio 2023 si trovava nell'area che è composta da due linee di tiro: una cha ha bersagli a 25 metri e un'altra a 50 metri. Dopo alcune ore, i partecipanti avrebbero iniziato a sentire alcuni fischi anomali. Lo stesso istruttore avrebbe deciso di sospendere l'esercitazione: tutti si sarebbero quindi spostati in un'area più sicura.
In quella stessa zona, però sono stati avvertiti dei rumori più ravvicinati fino al punto che il 60enne non ha percepito un dolore al volto. I suoi compagni lo hanno così accompagnato all'ospedale più vicino dove è stato dimesso con una prognosi di dieci giorni. L'uomo, però, non appena tornato a casa sua in Svizzera, è stato costretto ad andare all'ospedale di Lugano perché il gonfiore al volto aumentava e aveva difficoltà a respirare.
Il proiettile si è fermato a pochi millimetri dalla carotide
Sottoposto a una tac, è stata trovato un corpo estraneo di tre centimetri. La scheggia si era fermata a pochi millimetri dalla carotide: per questo motivo è stato necessario un intervento chirurgico. Il 60enne, difeso dall'avvocato Pierfranco Peano, ha così presentato denuncia.
Nell'inchiesta, condotta dalla sostituta procuratrice Giuliana Rizza, sono indagate due persone: il gestore del poligono e il tiratore. Entrambi sono accusati di lesione colpose. Per gli inquirenti è possibile che la linea di tiro, dove si è verificato l'incidente, non era sicura. La Procura ha inoltre richiesto un'altra perizia sulle ferite riportate dall'uomo.
Già dal giorno dell'incidente, i gestori del poligono inviarono al Comune la comunicazione dell'incidente. L'istruttore del corso ha poi incaricato un perito balistico per ricostruire i fatti. Proprio la perizia ha dimostrato alcuni problemi: mancava un fondo antirimbalzo per impedire che i colpi sparati potessero uscire dalla linea di tiro. C'erano poi sassi e altri ostacoli che potevano favorire traiettorie strane. L'impianto è stato però adeguato e la licenza è stata rinnovata.