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Smog, il caso della centrale termoelettrica di Tavazzano arriva in Parlamento: “Troppe criticità”

Tra Tavazzano con Villavesco e Montanaso Lombardo, nel Lodigiano, sorge una centrale termoelettrica al centro di un progetto di rinnovamento che desta molta preoccupazione tra i residenti della zona, una delle aree con la più alta percentuale di mortalità per Pm2,5 in Italia. La deputata del Movimento 5 stelle Valentina Barzotti ha portato il caso in Parlamento, con tre interrogazioni nelle quali ha espresso i suoi dubbi sul progetto. Ne ha parlato con Fanpage.it.
A cura di Francesco Loiacono
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La centrale termoelettrica di Tavazzano e la deputata del M5s Valentina Barzotti
La centrale termoelettrica di Tavazzano e la deputata del M5s Valentina Barzotti

"Abbiamo solo quest'aria. La pandemia ha fatto i danni che conosciamo, ma il particolato ce l'abbiamo tutti i giorni da anni e fa morti tutti i giorni". Quanti? 292 solo nel Lodigiano, secondo le stime dell'Agenzia europea per l'ambiente per il 2018. A esprimere le sue preoccupazioni a Fanpage.it è l'onorevole Valentina Barzotti, deputata del Movimento 5 stelle residente a Lodi e che in Parlamento si sta battendo per il suo territorio. Tre le interrogazioni parlamentari che la deputata ha presentato sulla stessa vicenda, ossia il rinnovamento della centrale termoelettrica di Ep produzione che si trova tra Tavazzano con Villavesco e Montanaso Lombardo, nel Lodigiano.

Onorevole, ha avuto risposte?

Al momento no, anche perché purtroppo la caduta del governo ha rallentato tutto. Ma ho avuto un'interlocuzione informale col Mise (Ministero dello Sviluppo economico), che pur senza entrare nel merito mi ha detto che approfondiranno la questione nell'ambito del Piano nazionale energia e clima. Questa crisi possiamo vederla anche come un'opportunità per maggiori approfondimenti, che la vicenda necessita.

Cosa comporta il rinnovamento della centrale termoelettrica?

Si va a installare una unità di produzione che avrà un ciclo combinato (da 850 Mw, ndr) anziché un ciclo tradizionale. Si va quindi ad aumentare la potenza, certo andando a efficientare la produzione: stessa energia ma a pari quantità di metano. Ci sono però delle criticità.

Quali?

La principale è legata alla qualità dell'aria, che nella nostra zona è già fortemente compromessa. Dati recenti dell'Agenzia europea per l'ambiente indicano che la percentuale di mortalità per Pm2,5 nel Lodigiano è superiore al 13,5 per cento, e nel 2018 si stima che ci siano stati solo nel Lodigiano 292 morti a causa del particolato (la percentuale di mortalità media per Pm2,5 in Italia è dell'8,61 per cento, ndr). Il rinnovamento della centrale si inserisce in questo contesto e vogliamo quindi fare ulteriori approfondimenti anche alla luce del Covid: sono tante le persone colpite nella nostra zona e che hanno i polmoni compromessi, lo scenario è diverso e c'è necessità di maggiori approfondimenti.

Quali sono altri aspetti critici?

Nelle interrogazioni mi riferisco a un ultimo parere dell'Istituto superiore di sanità dell'ottobre del 2020, che è ancora pendente. Riguarda la Valutazione di impatto sulla salute (Vis) prodotto dalla società nel marzo del 2020. L'Iss, che sottolinea come ‘questo impianto si colloca in un’area dove la qualità dell’aria è fortemente compromessa, con particolare riferimento al particolato atmosferico PM10 e PM 2,5', sottolinea come ‘dovrebbe essere inserita per il particolato una valutazione di possibile rischio cancerogeno' e chiede di approfondire anche gli aspetti legati all'ammoniaca dispersa nell'aria e all'aumento delle emissioni di monossido di carbonio (Co) nell'atmosfera. In un'altra interrogazione chiedo invece di approfondire un aspetto legato alla Valutazione di incidenza (Vinca): guardando le date mi sono accorta che il 22 maggio 2020 la Commissione tecnica per la Verifica dell'Impatto Ambientale – VIA e VAS, che nel frattempo però è cambiata, aveva espresso parere favorevole di compatibilità ambientale del progetto, ma il predetto parere non era corredato da una valutazione di incidenza (VIncA) aggiornata alle "Linee guida nazionali per la valutazione di incidenza" che sono state adottate con intesa Stato Regioni il 28 novembre 2019. La Vinca corredata era infatti del luglio 2019. C'è infine una domanda di fondo su cui non riesco ad avere una risposta.

Quale sarebbe?

Mi chiedo perché si debba aumentare la potenza della centrale se stiamo cercando di andare sempre di più verso il green e le rinnovabili. Già adesso d'altronde l'ultimo bilancio di sostenibilità dice che l'impianto ha funzionato a un terzo della sua potenza: perché dobbiamo potenziarlo ancora? Mi sembra una contraddizione.

Quindi chiede di mantenere la stessa potenza?

Sì, ma una sostenibilità concreta, fin da subito. La nostra aria è già compromessa da tanti aspetti: il riscaldamento, ma anche i trasporti, per cui servirebbe un piano diverso.

Eppure, in termini di trasporti, recentemente a causa dell'emergenza sanitaria alcuni provvedimenti relativi allo smog, come i limiti alla circolazione per le auto Diesel Euro 4 nel Bacino padano, sono stati rinviati a data da destinarsi

Purtroppo sembra un po' un liberi tutti. Dobbiamo renderci conto che abbiamo solo quest'aria, deve esserci più sensibilità su questi temi. La pandemia ha fatto i danni che conosciamo, ma il particolato ce l'abbiamo tutti i giorni da anni e fa morti tutti gli anni.

La sua battaglia contribuirà a far aumentare la sensibilità del territorio su questi temi?

C'è sempre stato un rapporto di stretta connessione tra il territorio e la centrale, ma in questo caso ci aspettiamo un'interlocuzione forte con la proprietà che finora non c'è stata. Non c'è stato dibattito e solo ora si sta approfondendo il problema. Fortunatamente il territorio si è attivato, anche perché il Covid ha aumentato la consapevolezza dell'importanza dell'ambiente in cui viviamo.

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