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Scuola chiusa per Ramadan a Pioltello, il ministro Valditara: “Non è questione di inclusività, ma di legge”

Il plesso scolastico Iqbal Masih di Pioltello rimarrà chiuso il 10 aprile per la fine del Ramadan: è la prima volte per una scuola in Italia. La decisione ha scatenato furiose polemiche.
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L'istituto comprensivo Iqbal Masih di Pioltello (MI), che ospita scuola materna, elementare e media, ha deciso di chiudere nel giorno della fine del Ramadan. Una scelta che tiene conto dell'alta percentuale di studenti di fede islamica, più del 40 per cento del corpo studentesco.

Negli anni scorsi, racconta a Fanpage.it Mirko Di Chio, rappresentante dei genitori nel consiglio scolastico e anche assessore di Pioltello ai servizi sociali, "succedeva che metà di ogni classe fosse assente e la lezione veniva interrotta". Così la decisione di anticipare di un giorno, a settembre 2023, il ritorno scuola, e chiudere un giorno in più ad aprile, dopo le vacanza di Pasqua.

"Non si è data alcuna valenza in alcun modo politica, ci sembrava una scelta di buonsenso, di civiltà e di vera inclusività", aggiunge Di Chio. Una decisione che ha però surriscaldato la politica: il preside della Iqbal Masih Alessandro Fanfoni ha deciso di non rilasciare dichiarazioni.

L'intervento del ministro Valditara

"C'è l'ufficio scolastico regionale della Lombardia che si è attivato per verificare, quello che conta è quello che sta scritto nell'atto che ha disposto tutto questo, l'atto deve essere motivato e deve corrispondere a delle esigenze di natura didattica": ha commentato il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, a margine di un evento nell'ex area Expo di Rho. "La nostra intenzione è far rispettare le regole, di far rispettare la legalità, abbiamo avviato una semplice verifica, perché il calendario scolastico lo stabilisce la regione, le scuole nella loro autonomia per esigenze strettamente collegate con il piano dell'offerta formativa possono apportare qualche deroga al calendario regionale, tutto questo andrà verificato".

Per Simona Malpezzi, senatrice del Partito Democratico, "mai mi sarei aspettata che una scelta normale e che riguarda la didattica, come evitare di far perdere un giorno di scuola alle bambine e ai bambini di questo plesso scolastico, potesse trasformarsi in questo polverone, è assurdo. Ho espresso vicinanza al preside, sono di questo territorio, conosco la forza e la competenza di queste scuole che hanno sviluppato una didattica inclusiva altissima".

Le minacce al preside

Intanto il preside dell'istituto avrebbe ricevuto alcune minacce e insulti per la decisione, che peraltro – come lui stesso ha sottolineato – non è stata presa soltanto da lui, ma dal Consiglio d'istituto e pertanto è collegiale. Contrariamente a quanto il dirigente scolastico auspicava, cioè che "a nessuno venisse in mente di politicizzare questa decisione", la Lega si è invece schierata apertamente contro. Perfino il ministro Salvini l'ha definita "una scelta inaccettabile, che va contro i nostri valori".

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