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La scuola di Pioltello resterà chiusa per la fine del Ramadan: lo ha deciso il Consiglio d’istituto

La scuola ‘Iqbal Masih’ di Pioltello (Milano) resterà chiusa il 10 aprile, in occasione della fine del Ramadan. Lo ha deciso il Consiglio d’istituto votando la revisione della delibera all’unanimità.
A cura di Enrico Spaccini
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L'istituto comprensivo Iqbal Masih di Pioltello (Milano)
L'istituto comprensivo Iqbal Masih di Pioltello (Milano)

Il Consiglio dell'istituto comprensivo ‘Iqbal Masih' di Pioltello (Milano) ha deciso: il prossimo 10 aprile, in occasione della festa per la fine del Ramadan, la scuola resterà chiusa. La decisione è arrivata nella serata di oggi, lunedì 25 marzo, con voto unanime dopo aver revisionato la delibera per la sospensione delle lezioni dichiarata irregolare dall'ufficio scolastico regionale.

È stata effettuata una modifica alla delibera, che ha sottolineato la sola motivazione didattica alla base della decisione, legata alle numerose assenze prevedibili, definita lacunosa nella prima stesura dallo stesso ministro all'Istruzione, Giuseppe Valditara.

La prima delibera di maggio 2023

La prima delibera del Consiglio d'istituto, anche quella approvata all'unanimità, risaliva a maggio del 2023. In quell'occasione si era deciso di anticipare di un giorno l'inizio delle lezioni del nuovo anno scolastico in modo tale da poter chiudere il 10 aprile, quando le persone di fede islamica festeggiano la fine del Ramadan.

Si trattava di una decisione presa alla luce del fatto che circa il 43 per cento degli studenti iscritti al ‘Iqbal Masih' di Pioltello sono di origine straniera e, di questi, in molti sono musulmani. Considerando, dunque, che quasi la metà degli alunni non si sarebbe comunque presentata quel giorno, il Consiglio aveva deciso di chiudere la scuola per tutti.

Le polemiche e l'intervento del ministro

Questa decisione, tuttavia, ha attirato negli ultimi giorni l'attenzione pubblica a livello nazionale. Anche il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, si era espresso in merito in più di un'occasione. In un primo momento aveva fatto sapere di essersi avviato per verificare che "l'atto fosse motivato e che corrispondesse a esigenze di natura didattica". In seguito agli accertamenti fatti dal provveditorato lombardo, sarebbero state evidenziate "irregolarità della delibera assunta dal Consiglio d'istituto", difetti tecnici tra cui l'assenza di una motivazione didattica.

Così nel pomeriggio del 25 marzo i membri del Consiglio si sono riuniti nuovamente per decidere quale strada intraprendere: se quella che avrebbe portato all'annullamento della prima delibera, o quella della modifica degli elementi ritenuti più critici. Con voto unanime, il Consiglio ha ribadito la bontà della decisione presa nel maggio 2023 sottolineando la sola motivazione didattica alla base della chiusura del 10 aprile, ora confermata.

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