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Salvato dopo un incidente in moto un ragazzo di 17 anni grazie a un intervento a cuore aperto

Gioele Perlini era stato operato per un trauma cranico in seguito a un incidente con la moto. In sala operatoria, però, notano che la valvola tricuspide del cuore si era rotta. Operato, è tornato alla normalità dopo due mesi di riabilitazione.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Gioele Perlini è già tornato a scuola e presto potrà riprendere gli allenamenti di calcio. Solo due mesi fa, però, questi aspetti della quotidianità di un 17enne che appaiono scontati, erano solo un lontano miraggio che avrebbe potuto rimanere tale per tutta la vita. "È stata proprio dura, ma ce l'ho fatta", afferma il ragazzo di Morbegno (Sondrio). A settembre aveva avuto un incidente con la sua moto che gli aveva procurato un trauma cranico. In seguito all'operazione che lo ha liberato dall'ematoma, i medici hanno scoperto che Gioele aveva la valvola tricuspide del cuore rotta: uno scompenso che non gli avrebbe consentito una vita "normale".

"Mi sono sentita dire due volte nel giro di pochi giorni che mio figlio stava rischiando di morire", racconta la mamma di Gioele, Anna Ciapponi: "Ora devo tenerlo a freno, se fosse per lui, tornerebbe subito in sella alla moto".

L'incidente dopo l'allenamento di calcio

Era il 7 settembre del 2022, Gioele stava tornando a casa in sella al suo Fantic 125 dopo l'allenamento di calcio. Arrivato a un incrocio, però, si schianta contro un'auto. Il casco gli attenua la caduta, ma all'ospedale di Sondrio gli viene riscontrato un grave ematoma che preme sul cervello.

I medici, allora, decidono di operarlo. Tuttavia, notano qualcosa di strano nel tracciato cardiaco del ragazzo e avvertono i colleghi di Bergamo. Gioele aveva tutti i segni di uno scompenso cardiaco, per questo motivo doveva essere visitato nel centro di riferimento per l’area cardiovascolare e per i traumi pediatrici al Papa Giovanni XXIII. L'impatto con la moto gli aveva provocato la rottura della valvola tricuspide: "Un caso rarissimo".

L'intervento a cuore aperto

"La situazione era molto complicata", ricorda Ezio Bonanomi che guida il reparto di Terapia intensiva pediatrica, "il ragazzo era appena stato operato alla testa e non avrebbe potuto sopportare un intervento al cuore". Gioele avrebbe potuto non farcela. Si decide di attendere il riassorbimento dell'ematoma e gli viene posizionato un contropulsatore aortico.

Il 17enne di Morbegno ha dovuto attendere la fine di settembre prima che i medici decidessero di procedere. Un intervento a cuora aperto, necessario per correggere il difetto interventricolare traumatico e l’insufficienza valvolare tricuspide. Tutto si conclude per il meglio: Gioele esce dalla Terapia intensiva, inizia una lunga riabilitazione, la fisioterapia e a fine novembre gli dicono che può andare a casa. "È stata una brutta, bruttissima avventura", ma ora Gioele non aspetta altro che ricominciare a giocare a calcio.

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