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Elezioni regionali Lombardia 2023

Politiche 2022, Sala: “Il voto nazionale avrà ripercussioni anche su Milano”

Il sindaco Beppe Sala alla Festa dell’Unità: “Il risultato milanese sarà importante per tutti noi. Dopo il 25 settembre saremo in corsa per le Regionali 2023”. Al suo fianco Carlo Cottarelli, ancora nome di punta come possibile candidato governatore dem.
A cura di Francesca Del Boca
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"Il risultato milanese sarà importante per tutti noi, anche per me. Non mi nascondo". Lo ha detto Beppe Sala, primo cittadino di Milano, alla Festa dell'Unità del capoluogo.

Sul palco con lui, due personaggi emblematici per il prossimo futuro della sinistra lombarda: il segretario nazionale del Partito Democratico Enrico Letta e l'economista Carlo Cottarelli, candidato senatore alle Politiche 2022 in quota dem – e soprattutto ancora in lizza come candidato governatore del centrosinistra per le Regionali 2023.

La sfida delle Regionali 2023

Che la partita sia tutta da giocare, dopo il 25 settembre, è evidente. "Il giorno dopo saremo in corsa per le Regionali. Quindi è molto importante il risultato di Milano", ha concluso il sindaco.

Cottarelli nicchia ancora, anche dal palco della Festa dell'Unità meneghina. Dice di vedere solo Palazzo Madama, in questo momento, anche se ormai è evidente che il nome in pole position sia il suo. Tutto sta nel vedere cosa succederà il 25 settembre. Per definire strategie, nomi, alleanze.

Qui, del resto, si parla già di modello Milano. "A Milano il campo è largo, anche se è stato faticoso mettere insieme tante forze differenti", il commento di Beppe Sala. "Vorrei un Pd un po’ più così, che parli non solo ai suoi, perché altrimenti il recinto si restringe". Si vedrà a fine mese.

L'attacco alla giunta leghista

Intanto, (forse) per preparare la strada ancora lunga verso l'appuntamento della prossima primavera, la punta di diamante del Pd si scaglia contro la Regione a trazione leghista di Attilio Fontana. Sanità, liste d'attesa, emergenza medici di base. E ancora sicurezza, trasporti.

"Noi siamo qui anche perché abbiamo paura di quello che può succedere all’Italia: io ho davvero paura", ha detto Carlo Cottarelli. "La scelta è tra un mondo progressista e uno dichiaratamente conservatore. E io sono preoccupato per il destino dell’economia italiana".

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