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Pestano un loro connazionale per affermare il proprio dominio nel Cremasco: arrestati 5 indiani

Avevano pestato a fine gennaio un loro connazionale per affermare il proprio dominio nel Cremasco. Arrestati cinque cittadini indiani: altri due membri della banda sono in fuga.
A cura di Enrico Spaccini
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L'arresto di uno dei componenti della banda
L'arresto di uno dei componenti della banda

Volevano affermare il loro dominio sul territorio di Ricengo, un paese nel Cremasco. Per questo motivo, non si sono lasciati sfuggire l'occasione di tendere un agguato a quello che, probabilmente, era un pezzo grosso di una banda rivale. Era la sera del 29 gennaio quando un cittadino indiano di 30 anni è stato trovato privo di sensi davanti all'ospedale Maggiore di Crema. Aveva ferite da tagli su tutto il corpo e numerosi traumi causati. Segni di un violento pestaggio ad opera di sette suoi connazionali. Dopo vari appostamenti e pedinamenti, cinque sono stati arrestai mentre due hanno fatto perdere le proprie tracce.

La sera del 29 gennaio

Il 30enne stava aspettando un suo amico sotto casa a Bottaiano, una frazione di Ricengo. Ad un certo punto vede avvicinarsi un'auto a tutta velocità che prova a investirlo. Lui scappa, ma si infila in un vicolo cieco dove avviene il primo pestaggio. I suoi aggressori, poi, gli legano le mani dietro la schiena e lo costringono a salire sull'auto. Lo portano in una zona isolata nella campagna vicina a Romanengo, pochi chilometri più in là. Arrivano sul posto anche altri membri della banda e inizia così il secondo pestaggio con bastoni, mazze di fermo e varie armi da taglio. Oltre alle botte, anche una minaccia: "Non metterti contro di noi, altrimenti uccidiamo te e la tua famiglia". A portarlo al pronto soccorso di Crema sono stati proprio i suoi aggressori, visto che lui aveva perso già conoscenza.

L'arresto e i due fuggitivi

Poche ore dopo è scattata l'operazione di polizia chiamata "Agguato". Appostamenti e pedinamenti hanno portato all'identificazione dei sette indiani autori dell'aggressione. D'età compresa tra i 25 e i 40 anni, lavorano tutti in delle stalle tranne uno che aveva un'officina meccanica a Brescia. Per i sette, il giudice per le indagini preliminari Elisa Mombelli ha disposto l'arresto con l'accusa di sequestro di persona e lesioni personali aggravate. Cinque sono stati arrestati e condotti al carcere di Cremona, mentre due, tra cui l'ex titolare dell'officina, sono riusciti a far perdere le proprie tracce. Per loro continuano le ricerche, anche a livello internazionale.

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