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Pazienti sempre più giovani, pronto soccorso quasi saturi: situazione negli ospedali a Varese e Como

L’Ats Insubria, che comprende le province di Varese, Como e il Medio Lario, in una conferenza stampa ha fatto il punto sulla situazione negli ospedali dell’area di competenza. A preoccupare è più la situazione dei reparti di degenza che quella delle terapie intensive: anche nei pronto soccorso la situazione è critica. Diminuisce l’età dei pazienti: sui 7300 positivi di ieri in totale in Lombardia, 2700 erano persone comprese nella fascia d’età tra i 25 e i 49 anni.
A cura di Ilaria Quattrone
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(Immagine di repertorio)
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Sempre meno anziani e più giovani: adesso è la loro la fascia maggiormente colpita dal Coronavirus in Lombardia. Secondo i dati forniti dall'Ats (Agenzia di tutela della salute) Insubria in una conferenza stampa, i pazienti hanno perlopiù un'età compresa tra i 25 e i 49 anni. Rispetto alla prima ondata, la situazione quindi si sarebbe ribaltata: al target dei pazienti si aggiunge la situazione delle terapie intensive che appaiono meno stressate rispetto agli altri reparti Covid. Nel confronto con la scorsa primavera, una cosa però è rimasta invariata: oggi come allora sono i pronto soccorso a soffrire di più.

Su 7300 positivi, 2700 hanno tra i 25 e i 49 anni

Raffrontando aprile con ottobre un dato salta subito all'occhio: l'aumento dei tamponi. Secondo Ats solo nel mese di ottobre sono stati effettuati più di 90mila tamponi mentre ad aprile ci si fermava a 30mila. Altro cambiamento riguarda la fascia d'età: dei 7300 positivi registrati ieri in Lombardia, 2700 hanno tra i 25 e i 49 anni. In Ats Insubria sui 1500 di ieri sono cinquecento quelli compresi in questo range. Per quanto riguarda le scuole: a oggi su 23.800 alunni posti in quarantena in tutta la Regione, 10mila sono quelli gestiti da Ats Insubria. Un fiore all'occhiello per l'Agenzia: "Il dato mostra come il nostro sistema di tracciamento funzioni in modo migliore rispetto a quello di altre agenzie".

Ospedali sotto stress, Asst Sette Laghi: In una settimana da 160 a 305 pazienti Covid

Gli ospedali però continuano a essere sotto stress. L'Asst (Azienda socio sanitaria territoriale) Lariana al momento gestisce 213 pazienti: all'ospedale Sant'Anna si contano 185 posti letti occupati, di cui 70 sono in assistenza ventilatoria non invasiva. I pazienti in terapia intensiva sono al momento 15. All'ospedale di Cantù invece è stato aperto un reparto di venti posti letti. La struttura è quasi satura tanto che si sta discutendo se dedicare tutta la rianimazione ai pazienti Covid. All'Asst Valle Olona invece sono stati occupati 181 posti letto così suddivisi: 88 all'ospedale di Busto Arsizio, di cui 19 in malattie infettive, otto in rianimazione e 61 in altri reparti Covid, 71 all'ospedale di Saronno, di cui cinque in terapia intensiva e 66 in altri reparti e 22 a Gallarate. Tra le tre aziende sanitarie a soffrire di più è l‘Asst Sette Laghi (dell'area di Varese)solo nell'ultima settimana si è passati da 160 a 305 pazienti ricoverati per Covid, 238 divisi in area Covid e malattie infettive, 36 in terapia sub-acuta e 24 in terapia intensiva. Negli ospedali gestiti dall'azienda al momento ci sono solo otto posti liberi e torna a essere allarmante la situazione dei pronto soccorso: "Abbiamo una pressione del pronto soccorso che è superiore ai 25 pazienti – spiega Gianni Bonelli, direttore generale di Asst Sette Laghi -. Siamo quasi alla saturazione dei posti letto e per questo stiamo cercando di recuperarne sia ad Angera dove dovremmo trovarne una 70ina che all'ospedale di Luino".

In questi giorni un possibile aumento dei contagi a causa dei raffreddamenti

Pronto soccorso pieni, ma anche reparti di degenza quasi al completo: "Al momento a essere stressate non sono le terapie intensive, ma la degenza e gli acuti", spiega Fabio Banfi, direttore generale Asst Lariana. Una situazione condivisa dalle altre due Asst: "Il nostro è stato un territorio risparmiato durante la prima ondata – precisa Bonelli – ma adesso siamo in sofferenza. Ci dobbiamo aspettare che in questi giorni vi sia un aumento dei contagi a causa dei raffreddamenti, ma ogni previsione visto che un virus che ancora non si conosce bene è aleatoria".

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