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Ospitaletto, giro di prostituzione all’interno di due locali: denunciate due donne

Si occupavano sia della parte contabile che della scelta delle prostitute le due donne denunciate dai carabinieri di Ospitaletto nel Bresciano per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione: insieme con una terza persona, un uomo che si occupava invece della scelta dei locali dove avvenivano gli incontri tra prostitute e clienti, gestivano un giro di prostituzione piuttosto articolato nella provincia bresciana.
A cura di Chiara Ammendola
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Dovranno rispondere di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione le due donne denunciate dai carabinieri perché ritenute a capo di un giro di prostituzione gestito insieme con una terza persona, un uomo, anch'egli indagato dalle forze dell'ordine.

Il ruolo delle due donne nel giro: dalla contabilità alla scelta delle prostitute

Le indagini portate avanti dai militari a Ospitaletto nel Bresciano hanno portato anche al sequestro di due locali, uno nello stesso comune, e un altro a Erbusco: è qui che avvenivano gli incontri tra le prostitute e i clienti. Ma i due locali non erano gli unici luoghi nei quali si consumavano i rapporti sessuali a pagamento: gli appuntamenti spesso avevano come teatro anche un appartamento a Lonato del Garda. I tre denunciati ora devono rispondere delle accuse di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione: stando a quanto emerso dalle indagini l'uomo si occupava della scelta dei locali da usare come casa di appuntamenti mentre le due donne gestivano i clienti e le prostitute occupandosi anche della contabilità e della pubblicazione delle inserzioni pubblicitarie sui siti di annunci.

Le indagini partite lo scorso gennaio

Le indagini sono partite lo scorso gennaio e si sono concluse solo a luglio dopo un'intensa attività di monitoraggio da parte dei carabinieri di Ospitaletto insospettiti dal continuo viavai di persone all'interno di un locale situato nella zona industriale della città: in pieno giorno c'erano infatti continue visite alla struttura che secondo i militari potevano essere riconducibili proprio alla possibilità di usufruire di prestazioni sessuali a pagamento. Dopo una battuta d'arresto delle indagini causata dal lockdown nei mesi scorsi, i carabinieri hanno potuto individuare e accertare le responsabilità dei tre poi denunciati.

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