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Omicidio Gigi Bici, chi è Barbara Pasetti: personalità mitomane e manipolatrice

Resta ancora avvolta nel mistero la morte di Luigi Criscuolo, conosciuto come Gigi Bici. Così come resta ancora tutto da chiarire il ruolo di Barbara Pasetti. Ma cosa si può evincere dalla sua personalità?
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A cura di Anna Vagli
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Resta ancora avvolta nel mistero la morte di Luigi Criscuolo, alias "Gigi Bici". Dubbi, contraddizioni, lettere anonime, rompicapi degni di una qualsivoglia trama di libro giallo che si rispetti. Dunque, in un simile contesto costellato di antinomie, si afferma preponderante la figura di Barbara Pasetti, i cui profili di responsabilità nella vicenda sembrano arricchirsi di nuovi tasselli con il passare dei giorni e delle settimane. Ma chi è davvero Barbara Pasetti? A prescindere dal coinvolgimento nella morte di Luigi Criscuolo, ancora tutto da chiarire, l’atteggiamento dell’indagata racconta molto sulla sua personalità. Analizziamone insieme le principali componenti.

La personalità di Barbara Pasetti

Barbara Pasetti, attualmente in carcere per il reato di tentata estorsione e indagata per omicidio ed occultamento di cadavere, occupa sicuramente un ruolo da protagonista nel giallo che circonda la morte di Luigi Criscuolo. Quest’ultimo è da tutti conosciuto a Pavia come Gigi Bici per via dell’attività di biciclettaio che praticava da anni.

Prescindendo dalle indagini, che ancora devono fare il loro corso e sciogliere i nodi di una vicenda che diventa sempre più intricata, il ricorrente atteggiamento di Barbara con i media nonché la sua smodata tendenza a farsi intervistare davanti alle telecamere, dicono molto sulla sua personalità. Pur essendosi da sempre dichiarata estranea alla vicenda – giungendo persino a negare di conoscere Luigi Criscuolo – gli inquirenti sono pervenuti almeno ad una certezza inconfutabile: la donna era la mittente delle lettere in cui ai famigliari di Gigi Bici veniva chiesto il riscatto fissato in un ammontare superiore ai trecentomila euro.

In questo senso, l’insistenza con la quale Barbara si è prestata alle innumerevoli e prolungate interviste televisive fa emergere spiccati tratti di una personalità riconducibile alla mitomania. Una tendenza, quest’ultima, a raccontare bugie che da “bianche” si trasformano in patologiche. Difatti, la mitomania non è altro che un comportamento menzognero che si contraddistingue per l’irrinunciabile necessità di eccedere e di vantarsi delle proprie competenze e prestazioni. Naturalmente, queste ultime, del tutto inesistenti.

Gli interventi video ripresi di Barbara li abbiamo impressi tutti. E questo perché si sono rivelati lampanti per cogliere il persistente bisogno della donna di distorcere la realtà, attraverso un’apposita ricostruzione di retroscena fittizi e a dir poco improbabili. Come l’affermazione della sua estraneità in ordine alle richieste di denaro per liberare Gigi Bici e, a maggior ragione, attraverso l’affermazione di non aver mai conosciuto Luigi.

Ciò detto, non può sottacersi come la mitomania sia un comportamento che sfocia inevitabilmente nel tentativo di manipolare la realtà dei fatti attraverso un’attività menzognera patologica e ripetuta. Una personalità di questo tipo, pertanto, si contraddistingue proprio per la tendenza a creare situazioni infarcendone il contesto con elementi inverosimili.

Anziché trincerarsi nel silenzio, Pasetti si è posta al centro dell'attenzione

La Pasetti è stata tratta in arresto con l’accusa di tentata estorsione e, dunque, con indizi di una pregnanza tale da fondarne la custodia cautelare in carcere. Di conseguenza, è agevole comprendere come, un soggetto con personalità priva di componenti patologiche, ove responsabile, si sarebbe trincerato dietro un assordante silenzio e avrebbe mantenuto un basso profilo proprio per allontanare i sospetti da sé. Barbara ha fatto l’esatto contrario. Si è posta al centro dell’attenzione, con atteggiamenti quasi teatrali che, allo stato dei fatti, non l’hanno certo agevolata. Ma non solo. Questa, infatti, si è presentata anche come una donna fortemente ossessiva e paranoica al punto da andare in giro con una macchina blindata e da costellare la propria abitazione di telecamere. Certamente, discorso differente potrebbe farsi se tutte quelle accortezze erano motivate da qualche attività che la donna praticava fuori dal raggio del legalmente consentito.

Il rinvenimento del corpo di Gigi Bici ed il rapporto controverso con il figlio

Stando ai racconti di Barbara, il cadavere di Criscuolo sarebbe stato rinvenuto dal figlio di otto anni che, paventando la vista di uno zombie, glielo avrebbe mostrato. Come già anticipato poc’anzi, invero, Pasetti ha mostrato fin dall’inizio tratti marcati di personalità altamente manipolatoria e tendente alla ricostruzione di scenari del tutto privi di qualsivoglia veritiero fondamento. Da tale angolo di visuale, pertanto, pur nella drammaticità che deriva da una simile constatazione, la donna potrebbe in qualche modo aver strumentalizzato proprio il figlio per inscenare un ritrovamento bislacco e costruito ad arte. Il che, purtroppo, getterebbe nuove ombre anche sulle capacità genitoriali di Barbara. Una donna che, pur di sottrarsi da ogni tipo di responsabilità, potrebbe aver coinvolto un bambino in età scolare, suo figlio, in un torbido gioco di ruoli. Chiaramente, il bambino rientra in una fascia di età che lo rende capace di riferire elementi utili agli inquirenti.

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Dottoressa Anna Vagli, giurista, criminologa forense, giornalista- pubblicista, esperta in psicologia investigativa, sopralluogo tecnico sulla scena del crimine e criminal profiling. Certificata come esperta in neuroscienze applicate presso l’Harvard University. Direttore scientifico master in criminologia in partnership con Studio Cataldi e Formazione Giuridica
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