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Omicidio Dolores Dori, il video del marito con una pistola 24 ore prima della sparatoria: “Ridatemi mia figlia”

I carabinieri, coordinati dalla Procura di Brescia, hanno acquisito il video pubblicato sui social dal marito di Dolores Dori 24 ore prima del suo omicidio. L’uomo ha una pistola in mano e minaccia: “Ridatemi mia figlia, altrimenti verremo a prendercela noi”. La 43enne è stata uccisa il 2 ottobre raggiunta da tre proiettili.
A cura di Enrico Spaccini
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Il video del marito di Dolores Dori con la pistola in mano (da Facebook)
Il video del marito di Dolores Dori con la pistola in mano (da Facebook)

Dolores Dori è deceduta lo scorso giovedì 2 ottobre all'ospedale di Desenzano del Garda (in provincia di Brescia), dove alcune persone l'avevano scaricata ormai in fin di vita. La 43enne, infatti, era stata appena ferita con tre proiettili. Sul suo omicidio stanno indagando i carabinieri, che devono lavorare su due fronti diversi: la presunta lite avvenuta in un campo nomadi di Lonato del Garda e il fatto che Dori era sorella di un collaboratore di giustizia. Un video pubblicato sui social del marito della 43enne il giorno precedente al suo assassinio, però, sta avvalorando la prima pista, ovvero quello di una faida tra famiglie culminata con la sparatoria.

Il video, che è stato già acquisito dai carabinieri, ritrae il marito di Dori in piedi con una pistola in mano e accanto a lui un ragazzo. probabilmente il figlio 16enne della donna e che era con lei nel campo di Lonato nel momento dell'omicidio. Nel filmato, l'uomo grida: "Ridatemi mia figlia, se non ce la rimanderete a casa verremo a prendercela noi". Secondo gli investigatori, l'uomo si starebbe rivolgendo alla famiglia del futuro marito della figlia 23enne della vittima e che vive, appunto, nel campo di Lonato.

L'ipotesi, dunque, è che il 2 ottobre Dori e la sua famiglia si sarebbero mossi dal campo di Camponogara (in provincia di Venezia) per andare a Lonato a riprendersi la ragazza. Là sarebbe esplosa, poi, la lite culminata con la sparatoria. I carabinieri, coordinati dalla pm Francesca Sussarellu della Procura di Brescia, sono al lavoro per rintracciare la famiglia del futuro marito della 23enne, al momento irreperibile.

Come detto, però, non è stata ancora accantonata la pista della vendetta. Dori, infatti, era sorella di un collaboratore di giustizia detenuto nel carcere di Prato e da poco entrato nel programma protezione testimoni.

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