Omicidio Carlo Gatti, la badante Liliana Barone condannata a 12 anni di carcere: la sentenza

Oggi, martedì 30 settembre, Liliana Barone è stata condannata a 12 anni di carcere dal tribunale di Pavia per la morte dello zio Carlo Gatti di 89 anni, trovato senza vita con evidenti ferite alla testa nella camera da letto della sua abitazione a Colli Verdi (Pavia), il 4 febbraio 2024. Per il giudice Luigi Riganti si è trattato di un omicidio, non di un incidente come sosteneva la donna, difesa dall'avvocata Laura Sforzini.
La ricostruzione della vicenda
A lanciare l'allarme della morte di Carlo Gatti era stata proprio Liliana Barone che, al tempo, viveva con l'89enne di cui si prendeva cura. All'arrivo dei carabinieri, la 47enne era stata trovata in evidente stato confusionale: parlava di un incidente che sarebbe stata la causa della morte dello zio del suo ex marito.
La donna era stata arrestata il giorno seguente con l'accusa di omicidio nonostante Barone si fosse sempre dichiarata innocente. In seguito all'interrogatorio di garanzia che si era svolto presso la casa circondariale di Vigevano, la gip del Tribunale di Pavia, Daniela Garlaschelli, aveva poi confermato la custodia cautelare in carcere per la 47enne. Laura Sforzini, avvocata della donna, si era quindi rivolta al Tribunale del riesame per chiedere la scarcerazione della sua assistita, ma il tribunale aveva rigettato l’appello cautelare. Soltanto il 1 agosto 2025, dopo quasi un anno e mezzo di carcere, il giudice aveva, infine, concesso gli arresti domiciliari per Liliana Barone con il divieto di allontanarsi in attesa della sentenza.
Sentenza che, alla fine, è arrivata questo pomeriggio: il tribunale di Pavia ha condannato la donna a 12 anni di carcere per la morte dello zio. La motivazione della sentenza verrà presentata tra 90 giorni.