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La badante indagata per l’omicidio di Carlo Gatti: “Dormivo, quando mi sono svegliata era già a terra”

“Dormivo in un’altra stanza, non mi sono accorta di quello che è successo: l’ho trovato per terra al mattino, quando ho dato l’allarme”: a dirlo è Liliana Barone, la donna indagata per l’omicidio dello zio Carlo Gatti di 89 anni, per il quale lavorava come badante.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Dormivo in un’altra stanza, non mi sono accorta di quello che è successo: l’ho trovato per terra al mattino, quando ho dato l’allarme": a dirlo, sulla base di quanto riportato dal quotidiano La Provincia Pavese, è Liliana Barone. La donna di 45 anni è indagata per l'omicidio dello zio Carlo Gatti di 89 anni. L'uomo è stato trovato morto nella sua casa nella frazione Canavera di Ruino, a Colli Verdi, in provincia di Pavia.

L'interrogatorio

La vittima viveva con la nipote che lo accudiva e il figlio di lei. Nella giornata di ieri, mercoledì 7 febbraio, si è svolto l’interrogatorio di garanzia davanti alla giudice Daniela Garlaschelli: la 45enne, difesa dall'avvocata Laura Sforzini, ha sostenuto che il decesso dell'anziano sia stato conseguenza di un incidente.

La sua legale ha quindi chiesto al giudice di non convalidare l'arresto o concederle i domiciliari: "Non ci sono elementi per sostenere la responsabilità della mia assistita nella vicenda. Ha dato la massima disponibilità a chiarire come sono andate le cose. A nostro avviso non ci sono le esigenze cautelari".

L'autopsia sul corpo dell'anziano: esclusa l'aggressione

Di parere diverso il pubblico ministero Paolo Mazza che ha invece chiesto la custodia cautelare in carcere perché potrebbe esserci il rischio di reiterazione del reato. La giudice si è riservata di decidere. Nel frattempo oggi, giovedì 8 febbraio, sarà eseguita l'autopsia all’istituto di Medicina legale di Pavia. A un primo esame è stata trovata una ferita alla nuca, da cui è fuoriuscito molto sangue. Sarebbe stata esclusa l'ipotesi di un'aggressione con un corpo contundente.

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