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Negato l’imbarco della sedia a rotelle a una ragazza disabile all’aeroporto di Bergamo, l’Enac avvia un’indagine

L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile avvia un’indagine sul caso di Valeria Roberta Vetrano, a cui è stato impedito di imbarcare il motore della sua sedia a rotelle, costringendola a rinunciare a un viaggio.
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Valeria Roberta Vetrano
Valeria Roberta Vetrano

Ha perso la vacanza Valeria Roberta Vetrano, una giovane donna disabile costretta a rinunciare al viaggio perché, arrivata all'aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, Ryanair non ha potuto imbarcare la batteria della sua carrozzina elettrica. Ora interviene l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, bacchettando la compagnia.

Negato l'imbarco a una ragazza disabile

Il 6 dicembre Valeria Roberta Vetrano si è recata, in compagnia di un'amica, presso l'aeroporto di Orio Al Serio, in provincia di Bergamo, per prendere un volo per Bordeaux, in Francia, dove la aspettava qualche giorno di vacanza.

Purtroppo, però, per la ragazza ha dovuto rinunciare al viaggio, perché – racconta su Instagram – "mi viene detto che la batteria della mia "Ferrari" (la sua sedia a rotelle elettrica, ndr), che ha il voltaggio ammesso, non può essere portata in volo, perché ha uno sticker con scritto e-bike".

"Mi viene detto – continua – che la batteria non è originale… sostengono che avrei assemblato il mezzo (eh?!?). A questo punto presento la certificazione del costruttore. Niente da fare. Mi dicono di lasciare la parte motorizzata a terra (chiamata Stricker), se voglio partire".

Perché questo non sia possibile è ancora lei a spiegarlo nel suo post di denuncia: "Questi mezzi non funzionano come carrozzine manuali se si stacca la parte anteriore". E quindi Valeria non può imbarcarsi senza tutti i componenti della sua sedia a rotelle.

A questo punto Valeria ironizza con la compagnia aerea: "Ryanair ha la soluzione per tutto: lascia la carrozzina, vai a piedi! Che buona idea!!! Perché non ci ho pensato prima?!?".

Ma le resta, giustamante, l'amaro in bocca: ""uella che è sempre stata una bella routine, viaggiare, vedere i miei amici, è diventata un'impresa inaccessibile per me".

L'intervento dell'Enac

La storia di Valeria ha indignato molti, soprattutto perché – stando al suo racconto – "l’assistenza disabili è sparita dopo dieci minuti e mi lascia appesa" e "il responsabile (della compagnia, ndr) non si è palesato".

Così è intervenuto anche l'Enac, Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, che tramite il suo presidente ha dichiarato: "Appena ne abbiamo avuto notizia siamo subito intervenuti sollecitando i direttori di aeroporto affinché assicurino con una loro ordinanza la piena tutela dei diritti dei passeggeri".

Dal canto suo il gruppo SACBO, che gestisce l’assistenza dei passeggeri Ryanair, all’aeroporto di Milano Bergamo sostiene che: "A richiesta delle addette, la Signora Vetrano mostrava documentazione attestante una potenza della batteria al litio superiore al limite massimo consentito da Ryanair (300Wh). Per la precisione, la documentazione presentata dalla Signora Vetrano attestava una potenza di 522Wh".

"Le addette al check-in venivano invitate ad esaminare la targa indicante la potenza apposta sulla batteria al litio della carrozzina. Detta targa indicava una potenza di 300Wh non coerente con la documentazione a supporto precedentemente mostrata dalla Signora. La discordanza dei dati di potenza della batteria al litio generava le problematiche di imbarco".

Fortunatamente l'Enac ha promesso di fare chiarezza sull'accaduto: "Per quanto riguardo lo specifico caso di Valeria Roberta Vetrano – continua Pierluigi Di Palma – sono in corso accertamenti per verificare la possibile responsabilità del vettore".

Ma, a prescindere dalla burocrazia, probabilmente un'altra soluzione per permettere a Valeria di partire si sarebbe potuta trovare.

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