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Milano, una tendopoli in piazza Scala in difesa dei senzatetto: “Dormitori sporchi e con le cimici”

Una trentina di tende montate davanti a Palazzo Marino ieri sera 6 febbraio per denunciare le condizioni in cui vivono i senzatetto a Milano. Questo il flashmob del gruppo “Mutuo soccorso Milano” e la Brigata Lena Modotti, organizzato dopo che in Lombardia a causa delle basse temperature sono morti quattro senza fissa dimora in pochi giorni. Per i manifestanti il problema sono anche le condizioni dei dormitori: “Sporchi e con i letti pieni di cimici”.
A cura di Giorgia Venturini
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Hanno montato le tende in piazza della Scala a Milano e a gran voce hanno denunciato le condizioni in cui sono costretti a vivere i senzatetto della città. A dare il via al flashmob ieri sera sabato 6 febbraio sono stati i volontari del gruppo "Mutuo soccorso Milano" e della "Brigata Lena Modotti", una delle brigate volontarie che già durante la prima ondata Covid ha portato da mangiare a migliaia di senzatetto e famiglie in difficoltà. La protesta arriva dopo quattro clochard morti in Lombardia per il freddo nelle ultime settimane: lo scorso 28 dicembre in via Fratelli Zoia, in zona Quarto Cagnino, è stato trovato il corpo di un uomo senza fissa dimora di 76 anni: il freddo gli avrebbe infatti provocato un arresto cardiaco. Sabato 2 gennaio, un altro clochard è morto tra via Ferrari e viale don Sturzo in zona Porta Garibaldi. Anche in questo caso, il 53enne è morto per cause naturali e probabilmente a causa delle basse temperature. Nello stesso giorno, in provincia di Pavia, a Mortara, è stato trovato senza vita in un fosso un ragazzo di 25 anni che viveva in strada. Infine, la storia di Umberto Quintino Diaco, 75enne trovato morto di stenti e freddo lo scorso giovedì 28 gennaio nei pressi della stazione di Porta Garibaldi a Milano, dove viveva in un giaciglio di fortuna costruito con cartoni e teli, ma con 100mila euro in banca.

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La protesta: Dormitori sporchi e pieni di cimici

Così le due organizzazioni hanno deciso di dare voce agli "invisibili" della città denunciando le condizioni dei senza fissa dimora e chiedendo, davanti a Palazzo Marino, di rivedere e migliorare il "Piano freddo" del Comune, giudicato per loro carente. E ancora: nei punti del giorno della protesta anche una procedura burocratica per accedere ai dormitori troppo complicata e "locali sporchi e i letti pieni di cimici". Poi i due gruppi precisano a "Milano Today": "Molti ci hanno detto apertamente che in alcuni dormitori le condizioni sono così pessime che preferiscono scegliere la strada e il freddo piuttosto che rifugi simili. Spesso infatti non sono luoghi sicuri, scoppiano anche focolai Covid". Ieri sera poi a fine presidio è stato annunciato che il Comune ha accettato di incontrarli per discutere insieme misure per migliorare la condizione dei clochard.

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Con il Piano freddo 2mila posti disponibili per i senza fissa dimora

La pandemia di certo non ha aiutato i senzatetto: i manifestanti hanno precisato che nel 2020, a causa del Covid e della crisi economica derivata dalle chiusure anti contagio, si contano 314 clochard in più rispetto all'anno precedente. E con l'inizio dell'inverno si è dovuto fare i conti anche con il freddo: il Comune, come ogni anno, dal 30 novembre ha fatto partire il Piano freddo destinato alle persone senza fissa dimora. Il Piano ha portato all'apertura di nuove strutture con circa duemila posti letto disponibili e di due centri per consentire l'isolamento a chi presenta sintomi legati al Covid o risulta positivo. Prima dell'ingresso nelle strutture è possibile eseguire i tamponi e in ogni centro sono previsti dispositivi di sicurezza. Dopo la notizie però dei morti a causa delle basse temperature l'assessore alle Politiche sociali e abitative del Comune di Milano Gabriele Rabaiotti ha invitato i cittadini a segnalare chi dorme in strada – al numero attivo tutto il giorno 02.88447646 – così da poterlo accogliere all'interno di centri dedicati.

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