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Milano, uccise il vicino con una coltellata dopo una lite: attrice condannata a 12 anni

L’attrice transessuale Bianca Dolce Miele è stata condannata a dodici anni per aver ucciso con una coltellata il vicino nel palazzo in cui entrambi abitavano. L’omicidio si è verificato a Milano lo scorso 30 giugno. Il giudice della Corte d’Assise ha inoltre disposto un risarcimento di centomila euro nei confronti della moglie della vittima.
A cura di Ilaria Quattrone
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L'attrice Bianca Dolce Miele
L'attrice Bianca Dolce Miele

Dodici anni di reclusione per l'attrice transessuale Bianca Dolce Miele, all'anagrafe Tommaso Libero Riva, che il 30 giugno scorso fu arrestata per aver ucciso con una coltellata il vicino di casa, un pensionato di 68 anni, con il quale aveva avuto diverse liti. La Corte d'Assise di Milano, presieduta da Ilio Mannucci Pacini, ha accolto la tesi dell'omicidio preterintenzionale portato avanti dalla difesa e ha disposto la misura della libertà vigilata per tre anni dopo che la pena sarà stata espiata. Miele dovrà anche dare un risarcimento di centomila euro alla moglie del pensionato che si è costituita parte civile.

Le frequenti liti con il vicino

Nel processo il pubblico ministero Maurizio Ascione e il legale della moglie della vittima avevano chiesto la condanna per omicidio volontario mentre, come riportato dal quotidiano Il Corriere della Sera, la difesa ha insistito per il preterintenzionale. Il pm aveva chiesto inoltre una condanna a 14 anni con le attenuanti, ma il giudice ha invece condannato l'attrice a dodici anni. Riva, il cui successo è collegato al fil documentario "La casa dell'Amore" nel quale aveva interpretato se stessa, ha sempre affermato che non fosse intenzionata a uccidere. Ha inoltre raccontato che le liti erano piuttosto frequenti considerato che l'attrice tornava sempre a tarda notte, spesso ubriaca, disturbando i vicini e non pagando le bollette.

Tra 60 giorni le motivazioni del verdetto

La notte dell'omicidio, l'attrice andò nell'appartamento del vicino portando con sé un coltello. Colpì l'uomo e ne causò la morte. Gli avvocati di Riva hanno sempre sostenuto che cercò di soccorrere la vittima, ma che a causa di alcuni farmaci anticoagulanti che l'uomo era costretto a prendere, la ferita causò la morte in ospedale. La difesa aveva anche chiesto le attenuanti per le sue "difficili condizioni di vita". Intanto le motivazioni del verdetto arriveranno tra sessanta giorni.

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