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Milano, presidio per 35 lavoratori Conad a rischio licenziamento: “L’hanno scoperto pochi giorni fa”

Il sindacato Filcams Cgil ha organizzato per domani mattina un presidio per protestare contro la chiusura di due negozi Conad a Milano. Sono 35 i dipendenti che hanno scoperto da un momento all’altro che i loro posti di lavoro chiuderanno nel giro di pochi giorni. Per loro dopo la cassa integrazione straordinaria, il futuro è incerto. “Ancora non sappiamo nulla di ufficiale – denuncia a Fanpage.it Elvira Miriello, della segreteria regionale Filcams Cgil -, perché non abbiamo avuto nessun incontro ufficiale con Conad nonostante lo stiamo richiedendo da giugno”.
A cura di Francesco Loiacono
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Adesso ci sarà la cassa integrazione straordinaria a zero ore. E poi, chissà. Il futuro di 35 lavoratori, e delle relative famiglie, è quanto mai incerto. Si tratta dei dipendenti di due supermercati di Milano che hanno ancora l'insegna Simply (marchio che faceva parte di Auchan) ma che, dopo l'operazione dello scorso anno, sono stati acquistati dal colosso italiano della grande distribuzione Conad. I due negozi, uno in piazza Prealpi e l'altro in via della Ferrera, chiuderanno rispettivamente il 19 e il 23 settembre. A comunicarlo ai lavoratori, pochi giorni fa, sono state le direzioni dei negozi, ma i dipendenti si erano già accorti che qualcosa non stava andando per il verso giusto perché già nelle ultime settimane la merce non arrivava. "Ancora non sappiamo nulla di ufficiale – denuncia a Fanpage.it Elvira Miriello, della segreteria regionale Filcams Cgil -, perché non abbiamo avuto nessun incontro ufficiale con Conad nonostante lo stiamo richiedendo da giugno". È stato proclamato lo stato di agitazione e a partire da domani, sabato 12 settembre, il sindacato ha organizzato un presidio dalle 8.30 davanti al negozio di via della Ferrera, al civico 18, con lo svolgimento di un'assemblea sindacale.

"Nessuno degli altri imprenditori che gestiscono i punti vendita Conad sembra essere interessato a rilevare i due punti vendita – spiega Miriello – Forse dal punto di vista commerciale ritengono che non sia strategico. Eppure proprio il negozio di via della Ferrera si trova in una posizione molto comoda per la gente della zona". La chiusura sarebbe uno dei "frutti" dell'acquisizione avvenuta lo scorso anno, sulla quale il sindacato aveva già lanciato l'allarme: "Conad è una cooperativa che ha la particolarità di mettere insieme tante piccole cooperative che sono intestate con diverse ragioni sociali", aveva spiegato tempo fa il segretario generale della Camera del lavoro di Milano Massimo Bonini a Fanpage.it. Una particolare natura societaria frammentata che, a livello negoziale e di contratti, rischia di produrre caos e ritocchi al ribasso sul fronte di contratti e diritti: ciascuna ragione sociale deciderà infatti se assumere o meno i dipendenti del "vecchio" punto vendita, con un rischio concreto a livello occupazionale per quei punti vendita meno profittevoli.

Previsioni fosche che, per i 35 dipendenti dei due punti vendita milanesi in chiusura, si sono purtroppo avverate. "E siamo preoccupati perché, in giro per la Lombardia, ci sono altri punti vendita di cui non si conosce il destino", aggiunge Miriello. Per il negozio di via della Ferrera c'erano state delle voci su una possibile cessione, a cui era seguito il silenzio. Silenzio che, si spera, non calerà anche sul destino dei lavoratori che, da un momento all'altro, hanno scoperto che il loro posto di lavoro chiuderà nel giro di pochi giorni.

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