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Milano, il liceo Manzoni fa dietrofront: no a media del 9 e residenza in centro per iscriversi

È stata sospesa la delibera del liceo classico Manzoni di Milano che fissava, come criteri di ammissione al nuovo anno scolastico, la media del 9 in italiano, matematica e inglese e la residenza prioritaria nel centro città. La decisione aveva creato particolare scalpore e proprio per questo il consiglio ha deciso di sospenderla in attesa di ulteriore confronto.
A cura di Ilaria Quattrone
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Maturità 2019 al Manzoni di Milano
Maturità 2019 al Manzoni di Milano

È stata sospesa la delibera del liceo classico Manzoni di Milano che stabiliva – come criteri di iscrizione alle prime classi dell'anno scolastico 2021-2022 – l'ammissione di studenti con una media del nove in italiano, matematica e inglese e la residenza nel Municipio 1 (il centro di Milano) e a seguire nel 4, 5, 6 e 7 e poi negli altri municipi fino ai comuni dell'hinterland.

Delibera sospesa in attesa di un ulteriore confronto

"Dato lo scalpore suscitato dai nuovi criteri di iscrizione alle classi prime si ritiene opportuno sospenderne la delibera in attesa di un ulteriore confronto": a stabilirlo è una circolare del liceo firmata dalla dirigente scolastica Milena Mammani. Per rispettare le norme sul distanziamento, il consiglio d'istituto aveva approvato qualche giorno fa questa cernita (15 favorevoli e quattro contrari) al fine di ridurre il numero di iscrizioni e attivare così solo otto classi: "La scuola ha deciso di sospendere la tradizionale apertura a tutti gli studenti – si legge nel testo della delibera – integrando al criterio territoriale quello "meritocratico".

Gli studenti scendono in piazza nell'ultimo giorno di scuola in presenza

La decisione ha però scatenato polemiche e critiche. In particolare dal Collettivo politico Manzoni che in un post su Instagram sosteneva: "Troviamo inammissibile che una scuola pubblica, che dovrebbe essere accessibile a tutti e a tutte, ponga così spudoratamente un limite alle iscrizioni. Non vogliamo una scuola elitaria che vede i suoi studenti e le sue studentesse come semplici trofei di cui potersi vantare". Stesso collettivo che sabato 24 ottobre è sceso in piazza per protestare nell'ultimo giorno di scuola in presenza in Lombardia e che oggi, sempre sullo stesso canale social, sostiene che con la sospensione della delibera "abbiamo mostrato chiaramente che la forza unitaria é un'onda inarrestabile che non si può fermare".

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