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Maria, vittima di violenza: “Non siamo sole, chiedete aiuto. Così mi è stata salvata e cambiata la vita”

Maria è una donna vittima di violenza che si è rivolta all’Associazione Svs Donna Aiuta Donna. Grazie a loro ha intrapreso un percorso che le ha consentito di raggiungere un’autonomia economica: “Mi hanno cambiato e salvato la vita”, racconta a Fanpage.it.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Chiedete aiuto perché gli uomini maltrattanti non cambiano mai e voi non avete colpa di nulla": a dirlo a Fanpage.it, è Maria. La donna, vittima di violenza, è tra coloro che è assistita da Svs Donna Aiuta Donna onlus, una associazione di Milano che offre supporto alle vittime di maltrattamenti, stalking e violenza sessuale: "Svs Donna mi ha salvata e cambiato la vita", spiega ancora a Fanpage.it.

La violenza economica difficile da percepire

Le donne che si rivolgono all'associazione sono spesso vittime di violenza fisica e psicologica. Una conoscenza approfondita consente poi di scoprire che spesso sono vittime anche di altre forme di violenza. In queste ultime settimane, grazie anche all'attenzione mediatica che il Protocollo firmato con il Comune di Milano ha dato al tema, si è iniziato a parlare anche di violenza economica. Una forma meno conosciuta e difficile da percepire: "In molti casi succede che l'uomo tenda – spiega a Fanpage.it, Claudia Di Palma coordinatrice di Svs Donna aiuta Donna – a non rendere partecipe la sua campagna rispetto alle entrate, esige di controllare le entrate di lei e quindi in casi estremi, lo abbiamo visto spesso in coppie straniere, la donna non è libera di amministrare quello che guadagna come vuole. Tutto questo diventa quindi una violenza economica".

Il supporto offerto da Svs Donna

Svs, come diverse associazioni e centri anti-violenza fanno, offre un supporto attraverso l'ausilio di una psicologa del lavoro: "L'indipendenza economica è uno degli aspetti fondamentali affinché la donna possa iniziare a ricostruire la propria vita lontana dalla violenza". Quando una donna arriva in Svs, il primo passaggio è quella di metterla a sicuro lontana dal maltrattante. Poi arriva la fase dell'autonomia economica con la costruzione di un progetto in cui è partecipe anche la donna: "Si comincia a capire con loro che tipo di attività lavorativa possano e vogliono svolgere. Con la psicologa del lavoro – spiega Di Palma – si fa un bilancio di competenze che aiuta a individuare le esigenze formative, le aspirazioni, il tutto in relazione alle necessità, ai bisogni e alle esigenze".

Maria adesso lavora come panettiera

Maria è tra coloro che ha ricevuto questo tipo di assistenza: "Prima della mia esperienza a Svs ero disoccupata. Finito il mio corso di Asa nel 2013 sono rimasta incinta e quindi mi sono fermata. Una volta avvicinatami all'associazione, mi è stata data la possibilità di un lavoro temporaneo proprio presso l'Ospedale Mangiagalli e successivamente il colloquio per Esselunga, dove attualmente lavoro a tempo indeterminato come panettiera".

Il ruolo delle aziende

In questo tipo di percorso è fondamentale l'assistenza delle aziende soprattutto nei casi in cui una donna abbia dei figli molto piccoli: "Quello che noi facciamo ultimamente, facendo anche parte del protocollo, è quello di sensibilizzare le aziende affinché – precisa la coordinatrice a Fanpage.it – possano accogliere queste donne con la possibilità di avere una flessibilità sull'orario di lavoro: flessibilità che le aziende ormai stanno adottando su tutti i dipendenti anche a seguito della pandemia". Ed è proprio sul ruolo di madri che, a un certo punto, si concentra anche Maria: "Non siamo sole. Ci sono associazioni come Svs Donna che si occupano di proteggere e supportare una donna ma sopratutto una mamma. Le donne hanno paura di esporsi per proteggere i loro figli, per paura che vengano portati via. Non è cosi, anzi! Chiedete aiuto, perché gli uomini maltrattanti non cambiano mai e voi non avete colpa di nulla".

Il Protocollo con il Comune

Il contrasto alla violenza sulle donne parte proprio dal consentire loro di essere indipendenti dal punto di vista economico: "Perché una donna realizzata professionalmente – spiega ancora Maria a Fanpage.it – è una donna forte, capace di poter gestire qualsiasi situazione. Inoltre è una donna che crede ancora in se stessa e alle sue capacità, magari denigrate precedentemente". Per questo un protocollo come quello con il Comune che mette a contatto aziende, soggetti del terzo settore e Istituzioni è importante proprio perché "si trovino percorsi e soluzioni che possono far superare un momento e far avere benefici sia alla persona che all'azienda che la assume", conclude Di Palma.

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