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L’oratorio chiude per le troppe bestemmie durante le partite di pallone: “Clima invivibile”

“Ho deciso di chiudere per dare un segnale e per avere modo di capire il da farsi. È una situazione invivibile”, le parole del parroco di Maleo (Lodi). Che denuncia: “Bestemmie durante le partite di pallone, parole volgari, sporcizia in giro, sputi e modo di vestire non consono. Ma la responsabilità è di tutti noi”
A cura di Francesca Del Boca
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"L’oratorio è ammalato e per qualche giorno rimarrà chiuso", recita il cartello affisso sul portone dell'oratorio di Maleo, piccolo comune della campagna lodigiana. Lo ha scritto nei giorni scorsi il parroco Enzo Raimondi: "Colpa della maleducazione di alcuni ragazzi, che ha oltrepassato la soglia".

Più che una punizione, però, si tratta di un atto simbolico: già oggi, infatti, dovrebbero tornare a spalancarsi le porte della parrocchia in provincia di Lodi. "Ho deciso di chiudere per dare un segnale forte, e per avere modo di capire il da farsi" le sue parole.

Il bollettino parrocchiale: "La responsabilità è di tutti"

Ma cosa è successo? Il sacerdote scende nei dettagli attraverso il bollettino parrocchiale che viene distribuito in chiesa durante la messa. "Bestemmie durante le partite di pallone, parole volgari, sporcizia lasciata in giro, sputi per terra, modo di vestire non consono, la poca cura per le cose che sono costate alla comunità uno sforzo davvero grande", ha riportato il prete della chiesa di Maleo, amareggiato. In poche parole: "Una situazione invivibile".

E così, ecco spiegato il gesto eclatante. "Ma la responsabilità è di tutti. È delle famiglie che non sanno né dove vanno né cosa fanno fuori casa i loro figli. È degli adulti che, pur avendo tempo per farlo, si guardano bene dal dare una mano in oratorio". Con un mea culpa finale. "È anche del prete che dovrebbe essere più presente, ma, per quanto mi riguarda, faccio quello che posso". Tra cui anche prendere "misure forti", come chiudere l'oratorio. Non certo una novità. "È una mossa che avevo già adottato qualche anno fa".

Un incontro sul disagio giovanile

La parrocchia, così, per il futuro sta valutando l’inserimento di più volontari, adeguatamente formati. Anche se non è facile. "Spesso questi giovani si prendono gioco di loro, il più delle volte anziani", le parole del don. "Proporremo un incontro con un pedagogista per dare loro qualche consiglio su come approcciare questi ragazzi, problematici e provenienti da contesti difficili, con famiglie che li seguono poco". Nel frattempo, la speranza è una sola. "Sono episodi che capitano in tutti gli oratori. Ma mi auguro si sia compreso il senso di questa chiusura".

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