Laura e Claudia uccise al casello da un’auto lanciata a 150 km/h : il guidatore aveva la sindrome “da fine del mondo”

Si chiamavano Laura Amato e Claudia Turconi le due amiche uccise lo scorso febbraio al casello di Milano Ghisolfa (A4 Milano-Torino) di ritorno da una festa, travolte in pieno da un'auto apparsa da dietro e lanciata contro di loro a 150 km/. Adesso, come riporta Il Giorno, dopo una prima perizia psichiatrica arriva la conferma sul vizio di mente del conducente, 39 anni, originario del Marocco: l'uomo, già giudicato incapace di intendere e di volere, secondo i periti soffrirebbe di una psicosi paranoide, con sindrome "da fine del mondo". "Guidava come se fosse bendato", il commento degli inquirenti al tempo.
Un disturbo psicotico, mescolato ad alcune sostanze come cannabis e psicofarmaci, che già in passato erano sfociate in vere e proprie crisi. L'ultima, proprio il giorno prima dell'impatto. Il 16 febbraio l'uomo raggiunge l'ospedale di Piacenza, per poi allontanarsi e guidare fino all‘aeroporto di Malpensa, intenzionato a salire a tutti i costi su un volo per il Marocco: qui, viste le sue condizioni, viene accompagnato al presidio medico dello scalo, dove gli vengono somministrate gocce di un farmaco che contiene benzodiazepine. L'uomo, infine, viene trasferito all'ospedale di Gallarate, ma se ne va pure da lì.
Qualche ora dopo, in piena notte, la folle corsa contro la macchina di Laura e Claudia. Le due operatrici sanitarie muoiono sul colpo, colpite da un proiettile a motore sparato contro di loro al casello di Milano Ghisolfa, intorno alle 2.45 di notte: stanno tornando dalla festa di compleanno di una delle due, la 54enne Laura Amato.