L’Ats richiama gli ospedali privati e il San Raffaele dopo la pubblicità di Rosa Chemical: “No al consumismo sanitario”

L'Azienda di Tutela della Salute (Ats) di Milano ha inviato un richiamo a tutti gli ospedali privati, invitandoli a offrire prestazioni sanitarie, anche a pagamento, che rispettino i "principi di appropriatezza clinica e siano basate su evidenze scientifiche consolidate". Oltre ad avanzare questa richiesta, l'Ats ha anche ribadito il divieto di "diffondere messaggi pubblicitari suscettibili di promuovere il consumismo sanitario". Comunicazioni, spiega l'azienda, che rischiano di creare "indebite pressioni prescrittive" sui medici di base e possono portare a "oneri impropri a carico del servizio sanitario nazionale".
Il riferimento dell'Ats è al recente caso di Rosa Chemical, il rapper che negli scorsi mesi ha sponsorizzato sulla sua pagina Instagram un esame diagnostico "full-body scan" offerto dall'ospedale San Raffaele di Milano alla cifra di 2.500 euro. La pubblicità sanitaria, diventata caso mediatico, è stata anche oggetto di un'interrogazione parlamentare da parte della deputata 5 stelle Marianna Ricciardi al ministro della Salute Orazio Schillaci: "Un un caso che ha creato preoccupanti questioni – spiega la parlamentare – Si è tentato di generare un bisogno di salute in persone sane; si è creata una disparità nell'accesso all'esame, dal momento che il costo elevato permette solo a chi ha sufficiente disponibilità economica di accedervi; si tratta di uno screening non riconosciuto dalla comunità scientifica e che può addirittura generare rischi per la salute".

Dopo l'interrogazione della deputata, lo scorso 24 febbraio Ats Lombardia ha segnalato il caso all'Ordine dei medici di Milano, e il 6 marzo ha partecipato a un incontro informale con la direzione dell'Ospedale San Raffaele. Al rappresentante legale dell'ospedale, poi, è stata inviata una nota con un richiamo alla necessità di adottare modalità di promozione delle prestazioni "conformi alla normativa vigente in materia di pubblicità sanitaria, nonché ai principi deontologici della professione medica".