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La risposta di Arpa Lombardia all’inchiesta di Fanpage: “Ci occupiamo di ambiente non di salute”

Pochi giorni dopo l’uscita dell’inchiesta di Fanpage Cremona Avvelenata arriva anche la risposta di Arpa Lombardia che non aveva concesso l’intervista video con il responsabile cremonese. L’ente regionale tiene a precisare che “ci occupiamo di ambiente, non di salute pubblica. Il tema, invece, era proprio quello della salute, che come spiegato più volte non è di nostra competenza”. Allegando poi una nota con l’ultimo monitoraggio eseguito nel 2020 nei pressi del polo industriale di Cremona, la seconda città più inquinata d’Europa.
A cura di Giorgia Venturini
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"Arpa Lombardia si occupa di ambiente, non di salute pubblica. Il tema, invece, è proprio quello della salute che, come spiegato più volte, non è di nostra competenza". Così risponde all'inchiesta di Fanpage Cremona Avvelenata Arpa Lombardia, l'ente regionale interpellato più e più volte dai cittadini per avere risposte e di cui lamentano un silenzio. Arpa invece fa sapere che c'è, ma solo quando si parla di ambiente e non di salute. Come quasi le due cose fossero scollegate tra di loro: o si parla di salute o di ambiente. Una elimina l'altra. Invece, ancora di più a Cremona che da anni combatte con l'inquinamento, salute e ambiente vanno di pari passo.

L'ente regionale fa sapere di portare a termine monitoraggi e controlli regolarmente in quella che pochi mesi fa l'Agenzia Europea per l'Ambiente ha nominato la seconda città più inquinata d'Europa. E quindi precisa: "Arpa Lombardia fornisce risposte, ma solo sulle tematiche di propria competenza (quelle ambientali) e non su quelle relative alla salute che spettano ad Ats". E ancora: "Ribadiamo che Arpa Lombardia ha un ruolo tecnico, di monitoraggio ambientale e di analisi dati che trasmette agli enti competenti: i decisori politici (Comune di Cremona e Provincia) e Ats invece sono quelli che si occupano di salute". Durante l'inchiesta Arpa Lombardia ha fornito note e documenti ma non ha mai accettato un'intervista: il direttore di Arpa Cremona non ha voluto incontrare i giornalisti di Fanpage.it.

Le analisi ambientali svolte da Arpa Lombardia a Cremona

Arpa Lombardia ha trasmesso un documento del 2020 relativo alle ultime analisi di monitoraggio dell'aria a Spinadesco, paese che si affaccia sull'acciaieria Arvedi alle porte di Cremona, e a Cavatigozzi, quartiere cremonese: entrambi luoghi al centro dell'inchiesta di Fanpage. Lo scopo dell'indagine è quello "valutare se, rispetto alle indagini svolte in passato, vi fossero nuovi elementi che indicassero un peggioramento della qualità dell’aria, con particolare riferimento alla presenza di metalli in atmosfera, correlabile eventualmente alle attività della zona". Il Settore Monitoraggi Ambientali di Arpa Lombardia ha effettuato misure di composizione di PM10, dal 5 febbraio al 25 marzo 2020, nei siti scelti per il monitoraggio dove è stato installato un sistema ottico per il conteggio delle particelle per "determinare la concentrazione numerica delle particelle in funzione delle loro dimensioni" e in grado dunque di fornire informazioni su quelle polveri nere che i cittadini di Spinadesco si trovano ogni giorno nel loro portico o sul davanzali delle finestre.

Alla fine Arpa Lombardia trae le sue conclusioni. Primo: "I siti non differiscono in modo significativo tra loro in termini di concentrazione di massa di PM10". Secondo: "Le attività industriali locali hanno degli effetti maggiormente sulla qualità delle polveri che sulla quantità delle stesse; pur rimanendo rispettati i limiti sulle concentrazioni dei metalli normati". Terzo: "Le polveri prodotte dalle attività industriali locali sono prevalentemente grossolane ed occorrono particolari condizioni meteoclimatiche per poterle evidenziare". Quarto: "Le concentrazioni di PM10 sono comunque principalmente determinate da un generale inquinamento della Pianura Padana. Le emissioni locali contribuisco ad una differente caratterizzazione dei siti per alcuni metalli".

Arpa Lombardia tiene a precisare anche che i loro dati dimostrano anche la presenza di alcuni elementi fortemente arricchiti quali il zolfo, il cloro e lo zinco. Ma anche cromo, nichel e rame. Aggiungendo che "gli elementi citati sono presenti in aria perché provenienti da sorgenti antropiche". Infine un ruolo fondamentale lo gioca il vento: "Il rapporto ferro/Pm10 aumenta quando il sito", come Spinadesco e Cavatigozzi, "si trova sottovento rispetto alle attività industriali della zona. In particolare, è molto interessante osservare come in alcune giornate con velocità del vento elevata, si osservano picchi di ferro quando i siti si trovano sottovento l’area industriale dell’acciaieria".

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